La piattaforma di servizi di welfare per le imprese di AITI sarà fondamentale per il futuro delle micro-aziende ticinesi. Questa è l’opinione di Stefano Modenini, Direttore di AITI e di Nicola Giambonini, Responsabile CSR dell’associazione.
Il tema dell’assunzione di responsabilità sociale da parte delle imprese (CSR - Corporate Social Responsibility) non può più essere ignorato. Non solo, è compito del mondo economico rispondere alle aspettative della società e dei propri stakeholder su questo argomento.
Si è discusso proprio di questo oggi, 16 febbraio, a Lugano, alla conferenza stampa di AITI - Associazione Industrie Ticinesi per la presentazione di AITI4Welfare, uno strumento per la responsabilità sociale d’impresa.
In particolare, ciò che emerge dal nostro incontro con i relatori Stefano Modenini, Direttore AITI e Nicola Giambonini, Responsabile CSR dell’Associazione, è che "la responsabilità sociale sarà la sfida delle micro-imprese ticinesi".
Sono però proprio queste aziende a non possedere le risorse o le competenze per attivarsi in questa direzione. Serve dunque una guida. È qui che entra in gioco AITI, offrendo sostegno e accompagnamento alle imprese per mettere in campo misure tangibili.
L’importanza della CSR in Ticino
A detta dei due relatori, le pratiche di responsabilità sociale rivestono un ruolo di fondamentale importanza per le imprese del Cantone. Infatti, sono e saranno vitali per la competitività del tessuto economico ticinese. Secondo le previsioni, le aziende dovranno affrontare nel prossimo decennio un diffuso problema di mancanza di personale che genererà maggiore concorrenza sia tra coloro in cerca di una nuova occupazione, che tra le imprese che offrono lavoro.
Inoltre, Stefano Modenini ci ha confermato che anche il Covid-19, che ha messo in ginocchio soprattutto le micro-imprese, ha contribuito e contribuirà a dare importanza alle pratiche di responsabilità sociale. “Ciò su cui la pandemia ha influito maggiormente è l’obiettivo della CSR in Ticino: si è passati da un focus sulla gestione razionale delle risorse e il rispetto ambientale a un focus sulle relazioni tra le persone, sulla salute e sull’educazione verso uno stile di vita più attento al vivere sano e in contatto con il proprio equilibrio personale” - ha affermato Modenini.
Una piattaforma per le micro-imprese
In questo contesto, diventerà dunque sempre più fondamentale per le micro-imprese, quelle con meno di dieci dipendenti, occuparsi del benessere dei propri collaboratori e offrire benefit di varia natura ai dipendenti per rendere la propria realtà più attrattiva e vincente.
È qui che entra in campo AITI che, oltre a occuparsi da tempo di CSR con numerosi progetti già avviati sul territorio, ha assunto dal 2019, su mandato del Dipartimento della Sanità e della Socialità, il compito di sensibilizzare l’Economia sui temi della conciliabilità Vita-Lavoro.
Nasce così AITI4Welfare, una piattaforma digitale di servizi di welfare per le imprese e le micro-imprese, uno strumento che ha l’ambizione di diffondere una cultura d’impresa orientata alla responsabilità sociale.
AITI4Welfare
È una piattaforma digitale di servizi di welfare per le imprese, uno strumento a disposizione di tutte le aziende e le organizzazioni della Svizzera italiana che desiderano investire sul loro benessere organizzativo e offrire alle proprie collaboratrici e collaboratori dei benefit sotto forma di servizi, prodotti e informazioni che concorrono al benessere individuale e collettivo.
Come afferma Modenini, "È una vera e propria piazza digitale nella quale i bisogni delle persone e delle organizzazioni incontrano servizi dedicati al benessere".
Come funziona?
L’azienda cliente acquista, tramite un contributo di affiliazione, una licenza sulla piattaforma AITI4WELFARE che le permetterà di estendere l’accesso ai servizi, messi a disposizione da vari partner fornitori sparsi sul territorio, a tutti i propri collaboratori.
In particolare, sono le stesse aziende, ascoltando le esigenze dei propri dipendenti, a creare e personalizzare il loro piano di welfare aziendale, scegliendo fra servizi relativi ai temi della promozione della salute e della sicurezza, della mobilità sostenibile e delle soluzioni più adatte a rendere confortevoli gli ambienti lavorativi.
Nello specifico, i dipendenti possono utilizzare comodamente la piattaforma dal proprio smartphone per usufruire dei vantaggi e delle prestazioni dedicati al loro benessere e a quello dei loro famigliari, gestendo il tutto con un semplice click.
Emerge così uno dei vantaggi più innovativi di AITI4Welfare. “La piattaforma diventa anche uno strumento per comunicare con i propri collaboratori, una specie di Intranet a disposizione anche delle micro-imprese, un servizio di cui spesso non dispongono” – afferma Nicola Giambonini, Responsabile CSR AITI.
Come attrarre le micro-imprese?
Lo abbiamo chiesto a Nicola Giambonini, Responsabile CSR AITI, che ha illustrato la strategia dell’Associazione industrie ticinesi per promuovere AITI4WELFARE.
“La piattaforma si alimenta grazie alla partecipazione di più enti, tra cui partner, imprese e collaboratori. Maggiori sono i partecipanti, minori saranno i prezzi d’acquisto. Questo è l’obiettivo da raggiungere tramite una strategia strutturata” – afferma Giambonini. “Prima proporremo la piattaforma ai nostri associati, che rappresentano già un grande numero di imprese del territorio, a un prezzo ridotto di 365 CHF annuali. Secondariamente ci aspettiamo che anche i partner fornitori (sono già 59 quelli che hanno aderito) acquistino la licenza per i loro collaboratori” – continua il Responsabile CSR AITI.
“Infine, non dimentichiamoci che AITI ha un team interno che si occuperà di rendere la piattaforma dinamica, con contenuti e offerte attraenti e diversificate. Lo scopo è quello di evitare che la piattaforma si trasformi nella classica app che propone offerte e rispondere a bisogni che non sono solo soddisfatti dal semplice acquisto di un bene”.
Prezzi su misura delle micro-imprese
“Anche dal punto di vista dei costi la strategia AITI mira alle micro-imprese, infatti i prezzi sono strutturati in modo tale da non costituire una barriera all’entrata” – ha affermato Nicola Giambonini.
Nello specifico, per le imprese si tratta di 1 CHF al giorno, dunque 365 CHF all’anno a cui si aggiungono 10 CHF a dipendente. Invece, per i fornitori, parliamo di 400CHF per mettere in vetrina i propri servizi in un unico distretto a scelta, mentre di 1500CHF in tutto il territorio. L’unica eccezione è per i partner del settore pubblico e gli enti no-profit a cui è chiesto un contributo di 500CHF annui”.
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