Per sopperire alla scarsità di proventi provenienti dalla raccolta pubblicitaria, con questa decisione Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare i media locali e regionali.
Nel Paese, la popolazione ricorre ai media locali per informarsi sull’attualità nella propria regione e di tutta la Svizzera. Negli ultimi anni però, gran parte dei budget pubblicitari viene investita a vantaggio delle grandi piattaforme Internet internazionali, con l’effetto di penalizzare molto le testate svizzere.
Per questo motivo il Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare i media con un pacchetto specifico di misure di sostegno. «Il progetto di legge garantisce che la popolazione continui a beneficiare di una copertura mediatica diversificata in tutte le regioni del Paese» ha dichiarato il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, Simonetta Sommaruga, illustrando la posizione del Consiglio federale e del Parlamento. Il pacchetto di misure a favore dei media sarà oggetto della votazione popolare del 13 febbraio 2022.
Un ruolo importante
Affinché la popolazione possa informarsi su cosa accade nella propria regione e in Svizzera, sono necessari giornali e radio locali, emittenti televisive regionali e media in linea nazionali, che offrano una copertura mediatica nei settori della politica, dell’economia, della cultura, della società e dello sport. Grazie alla loro attività d’informazione, contribuiscono al processo di formazione dell’opinione politica e alla coesione sociale. Nonostante la loro importanza, i media locali e regionali versano in difficoltà finanziarie.
Riduzione dei costi
Le misure allo studio consentiranno di ridurre il costo della distribuzione delle testate cartacee e di estendere il sostegno a più giornali nonché al recapito mattutino, visto che chi sceglie di abbonarsi a un giornale, preferisce leggerlo al mattino. Inoltre, è previsto l’aumento del sostegno alle emittenti radiofoniche locali private e alle emittenti televisive regionali nonché la promozione dei media online nazionali.
I mezzi a disposizione sono al massimo 151 milioni di franchi all’anno e saranno finanziati con i proventi esistenti e attingendo alle finanze federali. Non sono previste nuove tasse. Le riduzioni del costo della distribuzione e il sostegno ai media online nazionali sono inoltre limitati nel tempo e decadono dopo sette anni.
Referendum: le ragioni del "no"
Contro il pacchetto di misure a favore dei media è stato lanciato il referendum. Secondo il comitato referendario, il previsto sostegno ai media rappresenterebbe uno sperpero del denaro del contribuente, di cui le case editrici non hanno bisogno. Anche le case editrici più piccole non sembrano essere in ristrettezze. Inoltre è pericoloso sostenere i media privati con denaro pubblico, visto che ne verrebbe compromessa la credibilità.
Rafforzamento dei media
Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di approvare il pacchetto di misure. «Il progetto di legge garantisce che la popolazione continui a beneficiare di una copertura mediatica diversificata in tutto il Paese e in tutte le regioni linguistiche e che i giornali regionali e le emittenti radiofoniche locali possano informare anche in futuro sull’attualità locale», ha dichiarato oggi a Berna la consigliera federale Simonetta Sommaruga. «Se una regione non dispone più di un giornale o di un’emittente radiofonica, si perdono importanti informazioni. Questo rende i media locali e regionali ancora più importanti. Il presente progetto permette di rafforzarli». Le grandi piattaforme Internet internazionali non informano su quello che accade nelle regioni. E non sono neanche tenute a rispettare gli standard giornalistici. «
Ampio sostegno
Il pacchetto di misure a favore dei media nazionali gode di un ampio sostegno. A favore del SÌ si sono espressi, ad esempio, le associazioni dei media svizzere (Verband Schweizer Medien, Médias Suisse, Stampa Svizzera, Verband Schweizer Privatradios, Telesuisse, Radios Régionales Romandes, Verband Medien mit Zukunft), le istituzioni di formazione e di perfezionamento professionale (Scuola svizzera di giornalismo MAZ, Centre de formation au journalisme et aux médias) e il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB).
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