Nel secondo trimestre 2023 il comparto turistico ticinese segna un risultato negativo dopo la breve parentesi positiva dell’indagine precedente.
In Ticino peggiora la situazione relativa ai volumi di vendita negli alberghi e ristoranti del comparto turistico. A confermarlo è l’indagine di luglio del KOF. In Ticino l’evoluzione negativa sul volume di vendita si riflette in un peggioramento del saldo, che diventa negativo, sia relativamente ai pernottamenti negli alberghi sia in relazione al volume delle vendite nei ristoranti.
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Albergatori e ristoratori
In Svizzera il saldo peggiora in entrambi i casi, ma rimane positivo.
La situazione più negativa la si rileva nella regione del lago Maggiore, dove a lamentare un calo dei pernottamenti sono tre alberghieri su quattro, mentre otto ristoratori su dieci lamentano volumi di vendita inferiori a quelli dell’anno precedente. Nell’area del lago di Lugano si riscontra un miglioramento della situazione nel settore alberghiero – il saldo positivo aumenta –, mentre nel settore della ristorazione, nonostante l’aumento di negativi, i positivi rimangono in maggioranza.
Operatori soddisfatti
Nonostante le sensazioni negative sui pernottamenti, una buona parte di albergatori reputa buona la situazione degli affari, seppur permanga il pessimismo. Un ristoratore su tre reputa cattiva la situazione degli affari.
In termini occupazionali, si conferma una piccola percentuale di albergatori
che giudicano “eccessivi” i livelli attuali d’impiego, ma rispetto all’indagine precedente si abbassa la percentuale di quelli che intendono aumentare la manodopera nei prossimi tre mesi.
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Livelli di impiego in Ticino
Tra i ristoratori ticinesi si osserva un aumento di coloro che giudicano eccessivi i livelli di impiego: la maggior parte dei ristoranti prevede infatti che i livelli di occupazione rimarranno invariati.
Il commento
Per Angelo Trotta, direttore Ticino Turismo, la situazione non appare drammatica. "I dati relativi al secondo trimestre del 2023 confermano il calo che ci aspettavamo - ha commentato -, soprattutto dopo alcuni anni eccezionali. Un calo per il momento meno accentuato del previsto e che, se da una parte mostra una contrazione dei pernottamenti alberghieri in confronto all’anno scorso (-3,2% nel primo semestre, ma in confronto al 2019 si tratta pur sempre di un aumento del 10,8%), dall’altra segna un risultato positivo per quanto riguarda gli arrivi (+1,4% nei primi sei mesi del 2023)".
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