Svizzera 300mila anziani sulla soglia di rischio di povertà. In Ticino sono cinque volte quelli di Basilea

Matteo Casari

03/10/2022

03/10/2022 - 18:05

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Lo rivela l’ultima ricerca condotta da Pro Senectute.

Svizzera 300mila anziani sulla soglia di rischio di povertà. In Ticino sono cinque volte quelli di Basilea

Attualmente, in Svizzera, quasi 300mila persone di età superiore ai 65 anni vivono sulla soglia di rischio di povertà. Di queste, 46mila si trovano a tutti gli effetti al di sotto di questa soglia. Sono dati allarmanti quelli messi in evidenza dal nuovo monitoraggio dell’anzianità di Pro Senectute Svizzera.

Non basta un sistema previdenziale efficiente

Un sondaggio condotto nell’ambito del monitoraggio dell’anzianità rivela che nella Confederazione 295mila persone anziane vivono sulla soglia di povertà. «Il sistema dei tre pilastri garantisce la sicurezza finanziaria all’86% dei pensionati, ma questa purtroppo è l’unica buona notizia», commenta Alexander Widmer, membro della direzione collegiale e responsabile del monitoraggio dell’anzianità presso Pro Senectute Svizzera. Sul territorio nazionale, infatti, vivono circa 46mila persone anziane che non dispongono di un patrimonio sufficiente per integrare l’esiguo reddito su cui possono contare, e che quindi vanno considerate povere a tutti gli effetti. «La Svizzera vanta un sistema di previdenza per la vecchiaia tra i migliori al mondo, eppure il problema della povertà nell’anzianità si aggrava sempre di più», osserva Widmer.

I fattori di rischio

Lo studio ha analizzato anche le cause e i fattori di rischio riguardo alla povertà nell’anzianità. Oltre alle donne e ai cittadini stranieri, il fenomeno colpisce in particolare le persone prive di formazione secondaria o universitaria. Anche gli abitanti delle zone rurali sono più esposti al pericolo di avere un reddito insufficiente in età avanzata rispetto a chi vive nelle città. «Quando sussistono contemporaneamente più fattori di rischio, il loro impatto è maggiore. L’istruzione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto», spiega Alexander Widmer. Le analisi dimostrano infatti che una formazione di grado superiore non solo riduce il rischio di povertà, ma può anche limitare l’influsso di altri fattori.

Troppe differenze tra i Cantoni

Il monitoraggio dell’anzianità evidenzia inoltre grandi differenze tra i Cantoni: in Ticino, ad esempio, il numero di persone anziane in condizioni di povertà è cinque volte superiore a quello di Basilea Città. «Non esiste un’unica spiegazione per queste discrepanze; piuttosto, vi sono molte cause che meritano di essere approfondite», afferma Widmer.
Secondo Pro Senectute, l’ultimo sondaggio sulla povertà nell’anzianità dimostra che il problema è ancora presente nel 2022, nonostante i sistemi volti a garantire la sicurezza sociale. L’aumento demografico della popolazione anziana e l’attuale rincaro di beni di prima necessità e spese legate all’abitazione sono fonti di grande preoccupazione. «Stiamo monitorando attentamente la situazione e ci impegniamo in tutte le regioni del Paese offrendo consulenza e aiuti finanziari» commenta il responsabile di Pro Senectute. «Continuiamo inoltre a far sentire la nostra voce a livello politico affinché le persone anziane possano vivere fino in tarda età come membri apprezzati della società, al riparo dalla povertà e dall’emarginazione».

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