«O apriamo tutti o è inutile», affermano per le vie di Lugano. L’aria che si respira è di una certa insofferenza e puntualizzano: «Di certo non è lavorando la domenica che facciamo grandi incassi».
Le aperture domenicali sono davvero utili contro la crisi e la concorrenza dell’online? Oggi la discussione al Gran Consiglio a Bellinzona sull’iniziativa parlamentare del gruppo Partito liberale radicale (Plr), con la richiesta di modificare la Legge sull’apertura dei negozi, presentata il 31 maggio del 2021.
Per ampliare la libertà dei commercianti, le proposte avanzate sono tre: prolungare l’orario d’apertura dei giorni festivi non parificati alla domenica dalle 18.30 alle 19, aumentare le aperture domenicale da 3 a 4 e ampliare la metratura dei negozi che nelle zone turistiche possono aprire la domenica, innalzandolo da 200 a 400 metri quadrati.
I rapporti di maggioranza e opposizione
Come si legge sul Corriere del Ticino, nel rapporto di maggioranza redatto dal leghista Andrea Censi e sostenuto dalla Lega, Plr, Udc e una parte del Centro, viene evidenziato che "gli iniziativisti mirano ad aumentare la possibilità e i margini di manovra per il settore del commercio, per sua natura più in concorrenza con l’estero o con il segmento online”. Sul fronte opposto il socialista Fabrizio Silica che nel rapporto di minoranza, sostenuto da Ps, Verdi, Pc e la restante parte del Centro, scrive: “i perdenti sarebbero le migliaia di persone impiegate nella vendita” che “dovranno rinunciare al proprio tempo libero”. In un settore già “pesantemente toccato dal dumping salariale”.
Cosa ne pensano i commercianti?
Tra le vie del centro di Lugano, però, non tutti i commercianti sono concordi sulle aperture straordinarie, soprattutto perché «i negozi non aprono tutti insieme», sottolineano a più riprese. «Ognuno tende a fare quello che vuole – racconta un commesso che preferisce rimanere anonimo a Moneymag – e questo non incentiva le persone a venire a fare shopping in centro. Domenica siamo rimasti aperti – confessa – ma abbiamo venduto veramente poco».
Un’opportunità
Per Flavia Poggioli Jacobs, titolare della storica pelletteria “Poggioli”, di via Luvini 5, «tenere aperto la domenica rappresenta una grande opportunità», anche se sottolinea che il 16 ottobre «eravamo in pochi ad avere la saracinesca alzata».
Evidenzia poi che ieri era possibile fare shopping «anche nei centri commerciali, come Grancia», il che ha disincentivato le persone a girare per Lugano.
Le persone sono attratte da altro
Altri lamentano la mancanza di coordinazione. «Se fosse come nel periodo natalizio, quando tutti decidiamo di rimanere aperti, l’atmosfera sarebbe diversa e anche chi viene da fuori sarebbe motivato a scendere a Lugano perché ci sono i negozi aperti». Altrimenti «sono più attratti da bancarelle e feste di paese».
Creare un appuntamento fisso con lo shopping
Spostandoci poi un po’ più fuori, in via Vegezzi al numero 5, troviamo il negozio di abbigliamento Groovy. Titolare, insieme ad altre due socie, Nicole Cadelano che racconta: «Domenica il negozio è rimasto chiuso».
Quando capita, però, «noi rimaniamo penalizzati, essendo posizionati su una via di poco passaggio». Per Cadelano infatti sarebbe ideale «creare una costante», per «abituare le persone a comperare anche la domenica», oltre a un appuntamento fisso per tutti i commercianti, di modo che le porte dei negozi di Lugano siano aperte tutte insieme.
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