App per investire. Istruzioni per l’uso indispensabili per evitare brutte sorprese

Redazione

07/03/2022

07/03/2022 - 14:37

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Tutti concordi sulla necessità di informare il più possibile l’opinione pubblica sui rischi di questa attività, in modo che sia consapevole dei pericoli reali che si celano dietro ciascun investimento.

App per investire. Istruzioni per l'uso indispensabili per evitare brutte sorprese

Quanto sono utili le app che si offrono di aiutare gli utenti nei loro investimenti?
Se da un lato infatti, questi strumenti facilitano la procedura con la quale anche un neofita del settore può cominciare a fare le prime transazioni, dall’altro esistono vari aspetti che è sempre meglio tenere in considerazione prima di cominciare a prelevare i propri risparmi per destinarli all’acquisto e alla vendita di titoli, alimentati dalla speranza di poter ottenere grandi guadagni in poco tempo.

Sensibilizzare gli utenti

Per evitare brutte sorprese, infatti, è necessario informare correttamente l’opinione pubblica, in modo da renderla consapevole dei rischi reali che si celano dietro queste attività.
Simona Bernasconi, responsabile di SOS Debiti, ha spiegato a Tio.ch: «La sensibilizzazione non è mai troppa, proprio perché si vede magari l’amico che ha guadagnato qualcosa, si è invogliati dal successo altrui. È fondamentale far capire a tutti - non solo i giovani - che si può anche perdere».

Il linguaggio promozionale

E poi c’è la comunicazione. Messaggi promozionali come "E’ un gioco da ragazzi", riferiti agli investimenti tramite app, rischiano di generare una percezione distorta da parte dell’utente, che - come spiegano gli esperti - sarebbe indotto a ritenere che chi non ne approfitta è uno stupido.
Altro aspetto da tenere in considerazione è quello dell’indebitamento. Tempo fa un’indagine di settore aveva messo in evidenza come soprattutto i giovani, fossero i più disposti a chiedere soldi a banche e in famiglia per poter "scommette" sul mercati, specialmente quelli legati alle criprtovalute. Dall’indagine era emerso che ben l’11% degli interpellati, in Svizzera, aveva contratto un debito per investire in criptovalute. Si trattava soprattutto di investitori molto giovani, con un’età compresa tra i 18 ei 25 anni, spinti dalla possibilità di realizzare altri guadagni in modo facile, pur sottovalutando le insidie e i rischi legati a questa attività.

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