Cosa spaventa di più le imprese svizzere? Lo rivela il Barometro del rischio di Allianz

Matteo Casari

17 Gennaio 2023 - 17:57

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Cybersecurity, inflazione e crisi energetica sono risultati tra i principali fattori di preoccupazione per le aziende elvetiche. Non si teme più così tanto invece la pandemia.

Cosa spaventa di più le imprese svizzere? Lo rivela il Barometro del rischio di Allianz

Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) pubblica la sua 12a indagine annuale sui principali rischi aziendali a livello mondiale, a cui hanno partecipato più di 2.700 intervistati. Le catastrofi naturali e i cambiamenti climatici scendono nella classifica, in quanto le aziende sono attualmente più preoccupate per l’alta inflazione, una possibile recessione e la crisi energetica. Al contrario, la pandemia non è più tra i rischi principali, in quanto le restrizioni di Covid 19 sono state in gran parte abolite. A livello svizzero sono stati individuati come principali rischi gli incidenti informatici, la crisi energetica e l’interruzione delle attività.

I risultati del Barometro Allianz

Il Barometro del Rischio Allianz del 2023 è caratterizzato da continuità e cambiamento: gli incidenti informatici e le interruzioni delle attività sono le più grandi preoccupazioni a livello mondiale (entrambi con il 34% delle risposte). Sono seguiti al terzo posto da sviluppi macroeconomici quali inflazione, volatilità dei mercati finanziari e la minaccia della recessione.
La crisi energetica in particolare è un problema crescente per le aziende. Con il 48%, questo rischio è salito direttamente al secondo posto rispetto all’interruzione di attività, che è stata in cima alle classifiche per molti anni.
Al contrario, entrambi i disastri naturali (dal 3° al 6° posto) e i rischi legati al cambiamento climatico (dal 6° al 7° posto) sono diminuiti nella graduatoria. Lo stesso vale per lo scoppio di un pandemia (dal 4° al 13° posto): con la disponibilità dei vaccini le restrizioni Covid 19 sono state in gran parte abolite nella maggior parte dei Paesi.
I rischi politici e la violenza sono entrati in classifica al 10° posto, mentre la carenza di manodopera qualificata è salita all’8°. I cambiamenti legislativi e normativi restano un aspetto rilevante di rischio al 5° posto, mentre incendi/esplosioni scendono di due posizioni al 9°.

Incidenti informatici prima preoccupazione per le imprese svizzere

Per quanto riguarda la Svizzera, le preoccupazioni per gli incidenti informatici sono in cima alla classifica, come, con il 57% delle risposte. Ma anche le discussioni sulla carenza di energia sono subentrate come nuova categoria del Barometro dei rischi di Allianz, con il 48% delle risposte. L’interruzione delle attività, per molti anni la maggiore preoccupazione delle aziende, è scesa invece al 3° posto con il 41% delle risposte.
I rischi politici e la violenza sono un’altra nuova categoria, entrata al 4° posto (20%), seguita dai cambiamenti di regolamentazione (18%) e disastri naturali (18%). All’altro estremo della scala, la paura delle conseguenze del clima si piazzano al 10° posto, mentre lo scoppio di una pandemia non rientra più nella top 10.

All’interno della “perma-crisi”

Joachim Müller, CEO di AGCS, commenta così i risultati: «Per il secondo anno consecutivo, il Barometro del rischio di Allianz mostra che le aziende sono attualmente le più esposte al rischio di incidenti informatici e di business. Allo stesso tempo, vedono
inflazione, la recessione e la crisi energetica, come minacce immediate per le imprese. In particolare in Europa e negli Stati Uniti sono preoccupati per la continua
"perma-crisi”, derivante dalle conseguenze della pandemia e dall’impatto economico e politico della guerra in Ucraina
».
Müller vede però anche dei riscontri positivi in questo scenario complesso: «Dall’altra parte, molte aziende hanno reso le loro catene di approvvigionamento più resilienti, sono
meglio preparate alle interruzioni dell’attività e hanno rafforzato i loro controlli informatici. Diventare più resilienti e gestire meglio i rischi è stato un aspetto fondamentale degli ultimi anni
».

La recensione non viene solo per nuocere

«Il 2023 sarà un anno impegnativo, dal punto di vista puramente economico, è probabile che sia un anno letteralmente da dimenticare per molti. Tuttavia, non c’è motivo di
disperazione
», afferma Ludovic Subran, capo economista di Allianz. «Da un lato, l’inversione di tendenza dei tassi d’interesse sta aiutando, con milioni di risparmiatori che ne stanno beneficiando. Anche le prospettive a medio termine sono decisamente migliori» commenta l’esperto di Alianz.
«Le conseguenze della recessione prevista nel 2023, si stanno già manifestando, e non tutte in modo negativo: una ristrutturazione forzata dell’economia nella direzione della decarbonizzazione e di un aumento della consapevolezza in tutte le parti della società, che rafforza la resilienza sociale ed economica».

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