Sembra di essere tornati indietro di due anni, quando le criptovalute crollavano e perdevano valore a causa della pandemia.
Fine settimana da incubo per le criptovalute quello appena trascorso, che nella giornata di oggi tentano il recupero. Il Bitcoin questa mattina è tornato sulla soglia dei 20’000 dollari, dopo aver registrato nella giornata di sabato il livello più basso dalla fine del 2020 a quota 17’600 dollari.
Sullo stesso andamento Ether, la seconda criptovaluta per importanza: nel fine settimana sceso a 880 dollari, il livello più basso dall’inizio del 2021, alle 11.57 di oggi era a 1’120 dollari contro gli oltre 4’818 dollari dello scorso novembre. Stesso discorso per il Dogecoin, altresì conosciuta come la criptomoneta del popolo: oggi scambiata a 0,0598 a fronte degli 0,35 dollari registrati un anno fa.
Tracollo delle monete cripto
Le 19’900 criptovalute esistenti al mondo, questa mattina valgono 878 miliardi di dollari. Una cifra ben lontana dal record raggiunto lo scorso autunno di quasi 3 trilioni di dollari, a cui ha fatto seguito un anno caratterizzato da perdite percentuali elevate, spesso a due cifre.
Quali sono le cause?
Non è facile comprendere la causa retrostante al crollo delle monete digitali. Secondo gli analisti sarebbe da ricondurre all’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per contenere l’inflazione e alla guerra in Ucraina. Uno scenario insomma che ha reso la moneta digitale meno redditizia agli occhi degli investitori.
Intanto le principali piattaforme si stanno preparando al peggio, in un contesto in cui non sembrano esserci i presupposti per un rimbalzo verso l’alto.
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