Questo giovedì, 22 giugno, sono in programma le decisioni di politica monetaria della Banca nazionale svizzera (Bns) e della Bank of England (BoE).
Gli esperti si attendono una settimana debole per la piazza economica svizzera. Gli impulsi in arrivo da oltre oceano saranno deboli, poiché in agenda non ci sono dati economici importanti né risultati aziendali. Oggi, inoltre, Wall Street rimarrà chiusa per la festività del Juneteenth.
Gli scorsi sette giorni sono stati al centro dell’attenzione degli investitori per via delle riunioni sulla politica monetaria che ha visto la Federal Reserve prendersi una pausa dalla sua stretta e la Banca centrale europea (Bce) alzare i tassi di 25 punti base. Giovedì 22 giugno sono in programma le decisioni di politica monetaria della Banca nazionale svizzera (Bns) e della Bank of England (BoE). Non è ancora chiara la strategia della Bns: Thomas Jordan ha ribadito nei giorni scorsi il mandato dell’istituto, ossia la stabilità dei prezzi e un’inflazione tra lo 0 e il 2%. Di fronte una economia solida, seppur in rallentamento, e a un mercato del lavoro resiliente, potrebbe anche prendere la scelta più drastica.
Borsa Svizzera
Dopo le 9, l’SMI è a 11.333,70 punti, in flessione dello 0,46%. Avvio in perdita anche per l’SPI dello 0,43% a 14’957.40 punti.
Borse europee
Inizio di settimana ribassista anche per le piazze europee. Il FTSE MIB sta lasciando sul terreno lo 0,38%, il DAX lo 0,48%, il CAC 40 lo 0,48%. A Londra, il FTSE 100 sta guadagnando lo 0,42%.
Borse asiatiche
Dall’Asia i risultati sono tutti in rosso. A Tokyo, l’indice Nikkei conclude gli scambi giù dell’1,00% a 33.370,42 punti: nonostante si mantenga al livello più alto degli ultimi 33 anni, il risultato fortemente in ribasso è stato condizionato dalla vendita da parte degli investitori di titoli legati ai chip; i trader stranieri hanno preferito mettersi in disparti, data l’assenza del faro guida di Wall Street chiuso per festività. La Bank of Japan ha inoltre deciso di mantenere una politica monetaria ultra accomandante, con l’obiettivo di tasso a breve termine del -0,1% e un limite dello 0% sul rendimento dei titoli a 10 anni, lo yen è quindi sceso rispetto alle principali valute.
In Cina, gli investitori aspettano un chiaro segnale da parte del governo di Pechino per rilanciare l’economia. A Shanghai, l’indice China A50 conclude in discesa a -1,58%, lo Shenzhen a -0,26%.
Nella vicina Hong Kong, l’Hang Seng chiude incerto a -0,71%.
In Australia, l’S&P/ASX 200 conclude gli scambi in rialzo dello 0,60%.
Gas e petrolio
In flessione il prezzo del greggio, con i futures Brent in consegna ad agosto che si assestano a 75,97 dollari al barile (-0,84%), i futures WTI di agosto sono a quota 71,34 dollari al barile (-0,82%).
Anche il prezzo del gas è in netto calo ad Amsterdam, con i futures in consegna a luglio che sono scambiati a 32.195 euro/megawattora (-8,035%).
Mercato valutario
Sul fronte del mercato valutario: USD/CHF a 0,8943 franchi, EUR/USD a 1,0932 dollari, USD/RUB a 91,818 rubli. EUR/CHF a 0,9776 franchi, CHF/JPY a 158,46 yen, CHF/RUB 93,90 rubli.
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