Guerra, inflazione e materie prime rallentano la vendita di veicoli commerciali in Svizzera

Redazione

12 Aprile 2022 - 11:46

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Christoph Wolnik, auto swiss: "Ci auguriamo che la situazione delle consegne migliori con l’avanzare dell’anno e, soprattutto, che il conflitto armato finisca il prima possibile".

Guerra, inflazione e materie prime rallentano la vendita di veicoli commerciali in Svizzera

La guerra in Ucraina rende la vita difficile al mercato svizzero dei veicoli commerciali.
Da un lato, alcune catene di approvvigionamento di componenti per la produzione dei mezzi sono state interrotte, replicando gli scenario già visti nel mercato delle autovetture, penalizzato dalla mancanza di semiconduttori e cablaggi prodotti in Ucraina.
D’altra parte, l’attacco della Russia rischia di rallentare la crescita economica. Ad esempio, la Confederazione ha già abbassato al 2,8% la previsione di crescita per la Svizzera nel 2022. Dulcis in fundo, anche l’aumento dell’inflazione sta rallentando la ripresa economica.

Vendite in calo per i veicoli commerciali

Nei primi tre mesi dell’anno sono stati immatricolati solo 6.637 nuovi veicoli commerciali leggeri, il 14,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (7.772). Gli ultimi dati sono addirittura del 4,4% inferiori al primo trimestre del 2020. L’attuale crisi dei fornitori sta avendo anche un forte impatto sulle consegne di veicoli commerciali pesanti. Da gennaio a marzo sono stati immatricolati 790 nuovi camion, in calo del 12,3% rispetto allo scorso anno, quando erano 901. Il numero nel primo trimestre del 2020 era stato significativamente più alto (976).

Il commento di Wolnik

"Speravamo di iniziare a recuperare terreno sul mercato dei veicoli commerciali nel 2022", ha affermato il portavoce dei media di Auto Svizzera Christoph Wolnik, commentando l’attuale situazione del mercato. «Ma lo scoppio della guerra in Ucraina lo ha reso impossibile, almeno nel primo trimestre. Ci auguriamo che la situazione delle consegne migliori con l’avanzare dell’anno e, soprattutto, che il conflitto armato finisca il prima possibile".

Argomenti

Iscriviti alla newsletter