Secondo le autorità locali, è stato messo in atto un lockdown nella città di Tangshan, il cuore dell’acciaio cinese.
Notizia degli ultimi giorni è che la minaccia Covid è tornata a farsi sentire e anche in Svizzera la curva epidemiologica sta risalendo.
L’emergenza sanitaria, come già in passato, torna dunque a intaccare anche le forniture di materie prime chiave. Lo spettro Covid sta spaventando in particolare la Cina dove il governo ha fermato temporaneamente le attività della città più importante della nazione per la produzione dell’acciaio: Tangshan.
La situazione
Secondo le autorità locali, è stato messo in atto un lockdown nella città di Tangshan, un hub siderurgico nella provincia settentrionale cinese di Hebei. Le restrizioni sono iniziate il 22 marzo con i residenti non autorizzati a lasciare i loro edifici fino a nuovo avviso.
Tangshan, ora bloccata per emergenza virus, è il cuore dell’acciaio cinese e ha prodotto 131,11 milioni di tonnellate di materia prima grezza nel 2021, pari a quasi il 13% sul totale cinese. In numeri, ha superato l’India, il secondo produttore di acciaio al mondo, che lo scorso anno ha prodotto 118 milioni di tonnellate di metallo.
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Le conseguenze sul commercio internazionale
L’ombra del Covid in Cina aumenta ulteriormente la pressione sul commercio internazionale, già in sofferenza a causa dello stress delle forniture che ancora non si è allentato dalla pandemia, i problemi nelle catene di approvvigionamento e le materie prime in tutto il mondo che soffrono per le sanzioni dovute alla guerra in Ucraina.
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