Il settore del private banking ha parzialmente perso lo slancio alla digitalizzazione degli scorsi anni. Tuttavia, nuove opportunità come l’AI generativa si intravedono alla finestra
Colombus Consulting ha pubblicato la terza edizione del suo studio sulla digitalizzazione delle relazioni con i clienti delle banche private svizzere.
Basato su un panel di una trentina di importanti operatori del settore, lo studio mostra che la tendenza alla digitalizzazione rimane positiva, con molti nuovi sviluppi anche quest’anno. D’altra parte, la crescita non è più all’ordine del giorno in tutti i settori, con un calo rilevato nel social networking. L’intelligenza artificiale generativa potrebbe invece essere un fattore di crescita, favorendo le relazioni con i clienti.
La classifica 2023
La digitalizzazione nel settore del private banking delinea una nuova classifica nel 2023, in particolare con l’ingresso di Alpian. Il trio Julius Bär, Vontobel e Lombard Odier, che ha dominato la classifica negli ultimi anni, è stato scosso quest’anno.
La top 10 ora comprende:
- Vontobel
- Julius Bär
- Pictet
- Alpian (new entry)
- Lombard Odier
- Piguet Galland
- UBP
- Edmond de Rothschild
- EFG
- J. Safra Sarasin
Al di là dei cambiamenti in classifica, la crescita della digitalizzazione non è più sistematica. Alcuni dati illustrano delle discrepanze: l’audience del panel è in aumento di circa il 7%, le reti sono stabili in termini di impegni, ma in calo per quanto riguarda il numero di abbonati. Gli investimenti nei media, invece, sono in forte aumento (oltre il 60%), in particolare nell’ottimizzazione dei motori di ricerca.
Oltre alle classifiche, lo sviluppo dei servizi continua con il trading, l’aumento delle offerte di criptovalute garantite da una banca privata (Julius Bär in partnership con SEBA Banque e Syz con l’offerta "Syz Crypto" garantita da Taurus), ma anche l’aumento dell’impegno sulle reti digitali e sociali (Edmond de Rothschild, Julius Bär, Syz).
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Le applicazioni mobili tornano a svilupparsi
Le banche private stanno concentrando i loro sforzi sulle applicazioni mobili. Mentre Mirabaud sta recuperando terreno in questo settore, altri operatori continuano a investire, come Vontobel (Volt), Lombard Odier (MyLO) UBP mobile e Alpian.
Schermi ottimizzati, suggerimenti di investimento, notifiche push delle pubblicazioni degli analisti finanziari, firma elettronica dei documenti e autenticazione biometrica sono solo alcune delle nuove funzionalità che si sono viste negli ultimi mesi. Alpian si distingue per l’offerta di chat in tempo reale e la possibilità di programmare una videochiamata in-app con un consulente.
Social media: un investimento che si sta esaurendo?
Mentre le banche private avevano accelerato i loro investimenti nei social media durante la pandemia, la tendenza è ora più incerta, con una persistente tendenza a coinvolgere il loro pubblico su temi di CSR e ESG.
Mentre i budget sui social continuano a crescere (+17%), l’engagement non aumenta più e il numero di iscritti è in calo (-9%). Questa tendenza è diffusa e si estende anche al settore del private banking.
Alpian apre una nuova strada
L’arrivo di Alpian era atteso con impazienza dal mercato e la nuova banca si è posizionata subito al quarto posto della classifica, grazie a budget mediatici consistenti, a un’applicazione mobile ben posizionata e a un’esperienza cliente raffinata sul suo sito web e sulla piattaforma di condivisione dei contenuti i-vest.ch.
«Alpian si è posizionata su un’offerta altamente digitale abbinata a un servizio orientato al cliente. La scelta di consulenti potenziati digitalmente piuttosto che di robo-advisor potrebbe rappresentare un vero e proprio elemento di differenziazione», analizza Jean Meneveau, direttore associato di Colombus Consulting Svizzera.
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Investimenti in WealthTech in calo
Le banche private continuano a comunicare con forza i loro nuovi prodotti finanziari (crypto wallet, robo-advisory, consolidamento del portafoglio...). Queste innovazioni hanno spesso beneficiato dello sviluppo del WealthTech, consentendo di fornire più servizi digitali anche sfruttando le possibilità dell’intelligenza artificiale (AI).
«Dopo un 2021 da record, gli ultimi mesi sono stati segnati da un calo significativo degli investimenti in FinTech e WealthTech» aggiunge il direttore di Colombus Consulting Svizzera. «Questo particolare periodo, tra la volontà delle banche private di differenziarsi sul digitale e il consolidamento del settore WealtTech, rappresenta un’opportunità indubbiamente unica per le banche di integrare gli operatori del settore nel proprio ecosistema».
L’AI generativa nel settore bancario
Storicamente, le banche private hanno fatto scarso uso dell’intelligenza artificiale nella gestione delle relazioni con i clienti, essendo la consulenza iper-personalizzata il punto di forza dei loro consulenti. L’uso dell’AI generativa potrebbe tuttavia facilitare l’elaborazione di informazioni e richieste eterogenee e complesse dei clienti, consentendo di preparare più rapidamente risposte più precise. Il gigante Morgan Stanley è un buon esempio di questa tendenza: dopo un test iniziale di successo di un chatbot alimentato da OpenAI, questa soluzione sarà distribuita a tutti i 16mila consulenti per assisterli nelle loro attività quotidiane.
«Il private banking rimane un settore conservatore in termini di gestione delle relazioni con i clienti, ma la facilità d’uso dell’IA generativa potrebbe convincere le banche a fare il grande passo e ad alleggerire il carico delle attività di front office», conclude Meneveau.
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