«Siamo costretti a costituire accantonamenti milionari il più rapidamente possibile», ha spiegato il fondatore e presidente del Consiglio di amministrazione di Comparis Richard Eisler.
Comparis avvia una revisione strategia e mette mano al personale. Lo ha reso noto questa mattina tramite un comunicato stampa nel quale spiega che il consiglio di amministrazione ha deciso di ridurre i posti di lavoro a causa della strategia di crescita adottata nell’ultima riunione. Alla base della decisione, il bilancio in rosso registrato nel 2022 per via di un aumento significativo dei costi e una stagnazione nelle vendite.
«Siamo estremamente dispiaciuti di dover compiere questo passo. Il management non è riuscito a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di crescita. Per garantire la nostra stabilità finanziaria e la nostra capacità di agire a lungo termine, ci vediamo costretti a ridurre massicciamente la nostra base di costi a livello di gruppo», afferma Ingo Kopido, membro del consiglio di amministrazione di Decisis Holding AG e ceo dal 1° gennaio.
È prevista una soluzione socialmente accettabile per tutti i dipendenti interessati.
Prospettive cupe
Guardando al 2023, il servizio di comparazione online comparis.ch SA intravede delle prospettive piuttosto cupe. Si paventa infatti il rischio di un’ulteriore perdita a cuasa delle sfide in diverse aree di prodotto. In particolare, si tratta della minaccia dell’Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) di confiscare i profitti dell’intermediazione di indirizzi di comparis.ch AG nel settore assicurativo a partire dal 2015, nell’ambito dell’attuale procedura esecutiva, a causa della presentazione della Finma che non è ancora stata effettuata.
«Per motivi di prudenza - afferma il fondatore e presidente del Consiglio di amministrazione di Comparis Richard Eisler - ciò costringe l’azienda a costituire accantonamenti milionari il più rapidamente possibile, anche se i legali giudicano bassa la probabilità di una tale confisca dei profitti».
Situazione delicata
La minaccia di confiscare i profitti è legata a una disputa ad alto costo tra la Finma e Comparis che dura da tre anni e mezzo. Al centro della controversia, la questione del servizio di comparazione: non è chiaro se debba o meno registrarsi come intermediario assicurativo. Comparis - scrive nel comunicato - ritiene che offrire confronti assicurativi e fornire indirizzi non costituisca una mediazione assicurativa. A maggior ragione se si interpone un intermediario assicurativo come previsto. Pertanto, non intende registrarsi come intermediario.
Daniel Jositsch, membro del Consiglio degli Stati e membro del comitato consultivo di Comparis, critica la minaccia della Finma di confiscare retroattivamente parte dei profitti: «Trovo l’approccio della Finma complicato dal punto di vista legale, perché nessun tribunale ha ancora deciso se comparis.ch sia o meno un intermediario assicurativo ai sensi della legge sulla sorveglianza degli assicuratori ISA».
«Ci vediamo costretti a ridurre massicciamente la base dei costi a livello di gruppo».
Indipendentemente dall’esito della controversia legale, il Gruppo Comparis dovrà riorganizzarsi.
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