Tra meno di due settimane, il settore alberghiero svizzero potrà impostare liberamente la propria offerta e i propri prezzi.
Dal possimo 1° dicembre le aziende alberghiere possono impostare liberamente la propria offerta e i propri prezzi. Nella sua seduta settimanale, il Consiglio federale ha posto in vigore l’apposita modifica della legge federale contro la concorrenza sleale (LCSl). La nuova normativa vieta l’utilizzo delle clausole di parità tariffaria in materia di prezzi, disponibilità e condizioni nei contratti tra le aziende alberghiere e le piattaforme di prenotazione on line.
In questo modo, possono promuovere la vendita diretta tramite i propri siti internet rendendoli così più competitivi.
Cosa prevede il nuovo articolo
Secondo il nuovo articolo 8a LCSl agisce in modo sleale chiunque, in quanto gestore di una piattaforma on line per la prenotazione di servizi di alloggio, utilizza condizioni commerciali generali che limitano direttamente o indirettamente la fissazione dei prezzi e dell’offerta da parte delle aziende alberghiere mediante clausole di parità, in particolare per quanto riguarda le tariffe, la disponibilità e le condizioni applicate.
L’articolo è una norma di diritto civile e non contempla sanzioni di tipo penale. Tramite le azioni previste dalla LCSl i soggetti legittimati ad agire (aziende alberghiere, concorrenti, associazioni professionali ed economiche, ecc.) possono difendere i propri diritti. Se però sono in gioco interessi collettivi, ossia gli interessi economici di molte persone, può intervenire anche la Confederazione. La modifica è stata approvata dal Parlamento lo scorso 17 giugno.
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