Lo ha detto il ceo di Ubs Sergio Ermotti durante il Poin Zero Forum a Zurigo.
Per capire meglio come evolverà l’integrazione di Credit Suisse con Ubs bisognerà attendere la fine dell’estate. Lo ha dichiarato oggi il capo di Ubs, Sergio Ermotti, intervenuto al Poin Zero Forum in corso fino a domani a Zurigo. L’integrazione - ha aggiunto - sta andando molto bene e anche i clienti hanno mostrato il loro sostegno.
Ermotti ha poi detto di essere soddisfatto della stabilizzazione della situazione di Credit Suisse. Nei prossimi giorni inizierà la terza fase del processo che consentirà fare luce sulle responsabilità di 1’200-1’500 persone.
Piazza finanziaria svizzera forte
Ha sottolineato che il salvataggio da parte di Ubs senza aiuti esterni e che senza il fallimento di Credit Suisse, rappresenta un segno della forza della piazza finanziaria svizzera. In tre mesi, tuttavia, Ubs ha dovuto svolgere compiti per quali sarebbero stati richiesti dai 9 ai 12 mesi.
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AI sfida o innovazione?
Sulla fintech, Ermotti ha ribadito che il focus degli investimenti tecnologici di Ubs è sempre sulla propria infrastruttura e sull’affidabilità dei propri servizi. Le innovazioni servono per migliorare alcuni aspetti della banca, già implementati per rendere più efficiente il back office, per esempio. Ma anche la gestione dei dati: l’intelligenza artificiale (AI) può dare il suo contributo quando si analizzano una grande quantità di dati, come i portafogli dei clienti.
Insomma per Ermotti le tecnologie come l’AI dovrebbero aiutare i consulenti dei clienti a diventare più efficenti: «Utilizziamo l’intelligenza artificiale per fornire ai clienti una migliore qualità del servizio per i clienti», ha detto.
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