Lo ha reso noto nel corso della notte l’istituto finanziario.
Credit Suisse vola. Alla Borsa di Zurigo il titolo stamattina ha messo a segno un rialzo superiore al 40%. L’impennata giunge dopo la decisione di ricorrere a un prestito di 50 miliardi di franchi da parte della Banca nazionale svizzera (Bns).
Soltanto ieri il titolo di CS aveva chiuso con una perdita del 24,24%, a 1,7 franchi svizzeri, dopo aver toccato il minimo storico di 1,55 franchi.
La notizia del prestito sta trainando anche le le Borse europee: a Piazza Affari il Ftse Mib guadagnava l’1,62%, il Dax tedesco saliva dell’1,7%, a Londra l’Ftse era in recupero dell’1,43%, a Parigi il Cac40, dell’1,74%.
«Queste misure dimostrano un’azione decisiva per rafforzare Credit Suisse - ha affermato nella nota il ceo Ulrich Koerner - mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per fornire valore ai nostri clienti e ad altri stakeholder. Ringraziamo la Bns e la Finma mentre eseguiamo la nostra trasformazione strategica. Io e il mio team siamo decisi ad andare avanti rapidamente per offrire una banca più semplice e mirata, costruita intorno alle esigenze dei clienti».
Appoggio da Bns e Finma
Nella serata di ieri, la Bns e Finma sono corse in aiuto della seconda banca svizzera, assicurando il loro sostegno al gruppo. In una nota congiunta hanno infatti affermato che Credit Suisse soddisfa le esigenze in materia di capitale e liquidità poste alle banche di rilevanza sistemica. Nel comunicato la Bns ha precisato che metterà a disposizione dell’istituto bancario della liquidità.
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Oltre al prestito, operazioni di acquisto titoli di debito
Credit Suisse stamattina ha poi spiegato che sta effettuando un’offerta pubblica di acquisto in contanti in relazione a dieci titoli di debito senior denominati in dollari statunitensi per un corrispettivo complessivo fino a 2,5 miliardi di dollari. Allo stesso tempo, ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto separata in relazione a quattro titoli di debito senior denominati in euro per un corrispettivo complessivo fino a 500 milioni di euro.
Ribadita la solidità della banca
Ha ribadito inoltre che in qualità di banca di importanza sistemica mondiale, come i suoi omologhi globali, è soggetto a standard elevati in termini di requisiti di capitale, finanziamento, liquidità e leva finanziaria.
Alla fine del 2022, Credit Suisse aveva un CET1 ratio del 14,1% e un Liquidity Coverage Ratio (LCR) medio del 144%, che da allora è migliorato a circa il 150% (al 14 marzo 2023). L’utilizzo del Covered Loan Facility di 39 miliardi di franchi rafforzerà ulteriormente l’LCR con effetto immediato. Il Credit Suisse è posizionato in modo conservativo rispetto ai rischi di tasso d’interesse. Il volume dei titoli a reddito fisso con duration non è significativo rispetto al portafoglio complessivo di HQLA (attività liquide di alta qualità) e, inoltre, è completamente coperto dalle variazioni dei tassi di interesse. Inoltre, il portafoglio prestiti è altamente garantito a quasi il 90%, con oltre il 60% in Svizzera e un accantonamento medio per coefficiente di perdita di credito di 8 pb tra Wealth Management e Swiss Bank.
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