Stando a quanto diffuso dal portale britannico Financial News, l’ondata di licenziamenti è iniziata il 31 luglio.
Sarebbero duecento i primi consulenti della banca d’investimento lasciati a casa da Ubs. La notizia è stata diffusa nella serata di ieri dal portale britannico Financial News, dopo aver sentito una persona informata sui fatti. I tagli sono stati compiuti a livello mondiale e coinvolgono tutti i livelli dirigenziali dei segmenti dell’Investment banking e del comparto Investment Banking& Capital Markets (IBCM). Secondo il portale, l’ondata di licenziamenti è iniziata il 31 luglio e ha preso di mira in modo particolare l’ambito dei mercati azionari. Per settembre e ottobre sarebbero previste altre due ondate. Ieri mattina, l’annuncio di Bloomberg sulla chiusura della succursale di Houston di Credit Suisse.
Via fino a 35 mila posti di lavoro
Con l’acquisizione da parte di Ubs, l’attività di investment banking di Credit Suisse sarà notevolmente ridotta, dato che gli investimenti rischiosi sono la principale causa delle perdite miliardarie degli ultimi anni. Secondo i media, la fusione tra le due banche comporterà alla soppressione tra i 30 mila e i 35 mila posti di lavoro a livello mondiale. Nel frattempo, migliaia di dipendenti hanno già trovato un’alternativa in altri istituti bancari.
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