Il procedimento era stato presentato in via precauzionale lo scorso 24 aprile. Ora è decaduto ed è stato stralciato.
Credit Suisse ritira il ricorso contro la Finma. Ad annunciarlo martedì sera il Tribunale amministrativo federale (TAF) di San Gallo. Lo scorso 19 marzo, con l’acquisizione della banca da parte di Ubs, era stato disposto dall’Autorità di vigilanza sui mercati l’azzeramento dei bond AT1, decisione che ha scatenato la reazione degli obbligazionisti. Fino ad ora sono pendenti 230 ricorsi provenienti da tutto il mondo.
Cancellazione legittima?
Tornando allo scorso marzo, Finma e Credit Suisse non erano d’accordo sulla misura. La banca sosteneva infatti che la cancellazione non si potesse applicare ai cosiddetti Contingent Capital Awards poiché non sono stati emessi dal Credit Suisse Group, quanto da altre società del gruppo e assegnate ai dipendenti come bonus. Questa interpretazione è stata chiarita successivamente da Finma il 22 marzo.
Contro la sentenza dell’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari, il Taf aveva imposto un ricorso come condizione per concedere una protezione giuridica a titolo precauzionale, presentato il 24 aprile. Poi ritirato il 9 maggio, quando Credit Suisse Group ha informato che non avrebbe proceduto con il ricorso. Dunque il procedimento è venuto a cadere ed è stato stralciato.
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2’500 persone hanno fatto ricorso
Un portavoce della Taf ha confermato all’agenzia di stampa Awp di aver ricevuto finora 230 ricorsi a nome di circa 2’500 investitori detentori dei bond AT1 di Credit Suisse.
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