Dopo la bocciatura di ieri al Nazionale, il dossier questa mattina è tornato in Camera alta.
Il Consiglio degli Stati riunitosi alle 8.30 di questa mattina, si è detto ancora favorevole agli impegni presi della Confederazione. Ha però aggiunto la richiesta di adeguamenti alla legge bancaria, tendendo così la mano al il Consiglio Nazionale.
Con 29 voti favorevoli, 5 contrari e 7 astenuti, i «senatori» hanno approvato un’ordinanza per il Consiglio federale affinché modifichi la legge sulle banche, in modo tale da «ridurre drasticamente» i rischi posti dalle grandi banche di rilevanza sistemica.
Gli Stati vogliono, inoltre, che venga verificato un aumento sostanziale della quota di capitale proprio non ponderato e una restrizione legale sui bonus del consiglio di amministrazione, degli organi di direzione e di vigilanza delle banche di rilevanza sistemica. Impulso ricevuto da un’alleanza sorta per l’occasione tra Sinistra-Udc al Nazionale che aveva osservato che tali richieste dovevano essere adottate anche dal Consiglio degli Stati.
La bocciatura del Nazionale
Il Consiglio Nazionale aveva bocciato nella serata di martedì i crediti di 109 miliardi per il salvataggio di Credit Suisse. Poco prima della mezzanotte e dopo un lungo dibattito, la Camera bassa aveva respinto le garanzie della Confederazione per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs. Nel pomeriggio gli Stati le avevano invece approvate.
A decretare il risultato, la posizione comune di Udc e Ps che con 102 voti contrari, 71 favorevoli e 2 astensioni ha fatto tornare il dossier alla Camera alta. I democentristi avevano già anticipato prima della seduta che il partito si sarebbe opposto ai crediti.
A niente è servita l’aggiunta di una condizione per la garanzia a Ubs, secondo cui il Consiglio federale sarebbe stato obbligato a presentare al Parlamento un progetto di legge per ridurre significativamente i rischi delle grandi banche per l’economia svizzera. Ai deputati non ha convito la parte più delicata della proposta riguardante capitale azionario e bonus. Avevano richiesto di riesaminare il dossier sotto diversi aspetti.
Il voto è simbolico
Le deliberazioni delle Camere non possono in alcun modo impedire l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs con il sostegno da parte della Confederazione. Poiché i crediti da 109 miliardi sono stati approvati d’urgenza lo scorso 19 marzo dalla Delelgaizone delle finanze del Parlamento. Nonostante non abbiano effetto vincolante, le Camere possono disporre delle condizioni-quadro per l’utilizzo dei crediti.
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