Stati Uniti alla ricerca di un nuovo sostituto. Tra i nomi più papabili Samantha Power e Rajiv Shah.
Dopo essere sopravvissuto alle richieste di dimissioni lo scorso autunno, a seguito dello scalpore che aveva destato per non aver riconosciuto il ruolo dei combustibili fossili e delle attività umane sull’effetto serra, David Malpass, il presidente della Banca Mondiale, ha annunciato che lascerà l’istituto centrale. In aprile sono attese le riunioni della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale. Secondo una fonte di Reuters, Malpass dovrebbe lasciare il suo incarico prima della fine di giugno.
Con una nota ha informato il cda
Non ha fornito nessuna motivazione specifica nella nota indirizzata al consiglio di amministrazione: «Dopo aver riflettuto a lungo, ho deciso di perseguire nuove sfide», ha scritto.
Negli ultimi mesi, Malpass (66 anni) aveva subito pressioni da Janet Yellen, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, per accelerare le riforme atte al cambiamento delle operazioni della Banca mondiale. Voleva incentivare la garanzia di prestiti più ampi per combattere il cambiamento climatico e altre sfide globali.
Yellen, che il mese scorso ha rifiutato di commentare l’ipotetico sostegno da parte degli Usa a un secondo mandato per il presidente uscente sostenuto, ha ringrazio Malpass in una dichiarazione: «Il mondo ha beneficiato del suo forte sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione illegale e non provocata della Russia, del suo lavoro fondamentale per assistere il popolo afghano e del suo impegno ad aiutare le persone a basso reddito paesi raggiungono la sostenibilità del debito attraverso la riduzione del debito». Nell’anno fiscale 2022 - stando al rapporto annuale - la Banca mondiale ha impegnato oltre 104 miliardi di dollari in progetti in tutto il mondo.
Usa al lavoro per trovare il successore
Yellen ha poi aggiunto che presto sarà individuato il sostituto del banchiere e che attende con impazienza che il consiglio di amministrazione della banca intraprenda «un processo di nomina rapido, trasparente e basato sul merito per il prossimo presidente della Banca mondiale». La pressione avvertita è che sia necessario un leader in grado di rispondere in maniera più incisiva alle politiche di cambiamento climatico avvallate dalle Nazioni Unite insieme alle altre nazioni e ai gruppi ambientalisti. La tradizione, infatti, vuole che sia il governo statunitense a scegliere il capo della Banca mondiale; ai ministri europei scelgono invece il leader del Fondo monetario internazionale.
Largo ai contendenti: requisito principali l’attenzione al cambiamento climatico
Malpass è alla guida della Banca mondiale dall’aprile del 2019. Durante l’amministrazione Trump, ha rivestito il ruolo di alto funzionario per gli Affari internazionali al Tesoro degli Stati Uniti. Prima di allora, per una decina di anni, aveva lavorato come capo economista per la banca d’investimento Bear Sterans.
La Reuters scrive che due dei principali contendenti per il posto potrebbero essere Samantha Power, guida dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) ed ex ambasciatrice Usa per le Nazioni Unite sotto Barak Obama e Rajiv Shah, ex amministratore dell’USAID sotto Obama e attualmente presidente della Fondazione Rockefeller.
Foto copertina: World Bank / Simone D. McCourtie
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