Abbiamo ufficialmente esaurito le risorse messe a disposizione dalla Terra. Da domani inizieremo a sfruttare le risorse del 2023.
Anche per quest’anno, in anticipo di ben 156 giorni prima del 31 dicembre, abbiamo esaurito le risorse naturali che la Terra ci mette a disposizione. Oggi infatti è l’Earth Overshoot Day, già raggiunto dalla Svizzera lo scorso 13 maggio.
Cosa si intende per Earth Overshoot day?
Siccità, ondate di caldo anomale, scioglimento e distacco dei ghiacciai perenni. Sono ormai sotto gli occhi di tutti e non sono altro che i risultati delle azioni compiute dall’uomo: deforestazione, in particolare dell’Amazzonia per creare nuovi campi di soia destinata agli allevamenti intensivi, incendi per causa dolosa, consumo di suolo per costruire nuove case, viaggi intercontinentali, consumi eccessivi.
Alle teorie seguono presto i dati, raccolti puntualmente ogni anno dal Global Footprint Network, per determinare quello che sarà l’Earth Overshoot Day. Quest’anno, il giorno in cui la popolazione globale esaurisce virtualmente tutte le risorse che la Terra riesce a generare, cade proprio oggi. Dobbiamo tornare al 2018, per ritrovare il superamento della soglia di sfruttamento così in anticipo sulla fine dell’anno.
Quando finiranno le risorse del pianeta?
Purtroppo, ormai da più di 50 anni, la data continua a essere anticipata. «Dall’Earth Overshoot Day fino alla fine dell’anno, l’umanità opera in deficit di spesa ecologica. Questa spesa è attualmente una delle più grandi da quando il mondo è entrato in overshoot ecologico nei primi anni ‘70» ha dichiarato il WWF.
Lo scorso anno era stato il 29 luglio. Mentre nel 2020, la data limite era arrivata al 22 agosto. Questo “grazie” alla pandemia e ai lockdown: con la limitazione degli spostamenti, e il blocco delle attività umane, la Terra aveva tirato un parziale sospiro di sollievo.
Earth Overshoot Day 2022
Quest’anno, invece, la data peggiore. «Stiamo entrando in una tempesta che riguarda cambiamenti climatici e limitazioni delle risorse biologiche – afferma il WWF -. Prima si riuscirà a pianificare e prevedere le prossime mosse in questa direzione (per aziende, città e Paesi), maggiori sono le loro possibilità di prosperare». Solamente quattro anni fa, nel 2018, avevamo superato la data di esaurimento delle risorse così presto: 156 giorni prima della fine dell’anno, il 28 luglio.
Quante "Terre" utilizziamo?
La popolazione mondiale utilizza il 74% in più di quanto gli ecosistemi riescono a rigenerare. In altre parole, per soddisfare i consumi di tutti, avremmo bisogno di 1,75 terre.
Quante "Terre" consuma la Svizzera?
In Svizzera, al 13 maggio scorso, aveva segnato un consumo di 4,4 volte in più di quanto i suoi stessi ecosistemi possano rigenerare.
Quali sono le principali fattori che incidono sul consumo delle risorse?
Il sito dedicato all’iniziativa fa un riepilogo di quanto incide di più:
- Il 60% dell’Impronta Ecologica mondiale è costituito dalle emissioni di anidride carbonica. Per evitare un cambiamento climatico inarrestabile, è necessario azzerarle entro il 2050, senza aumentare le altre componenti dell’Impronta.
- 3 miliardi di persone vivono in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale.
- Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra.
- 5,8 miliardi di persone, ovvero il 72% della popolazione mondiale, vive in un Paese che ha un deficit di biocapacità e che produce meno reddito della media mondiale.
- Ritardando l’Earth Overshoot Day di 6 giorni ogni anno, l’umanità riuscirà a rientrare al di sotto dei limiti di un pianeta prima del 2050. Per seguire il percorso ideale, definito dello scenario IPCC 1,5°C, dovremmo spostare la data di 10 giorni all’anno.
- Esistono molte possibilità, economicamente valide, per invertire l’Overshoot, per esempio azzerare le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Queste iniziative hanno anche una maggiore probabilità di veder accrescere il proprio valore economico rispetto a quelle che contribuiscono all’Overshoot.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter