EFG International è stata fondata nel 1995 e dal 2005 è quotata alla Borsa svizzera. Nel 2016 ha acquisito l’ex Banca della Svizzera italiana, istituto luganese nato nel 1873 e travolto dalla vicenda di corruzione del fondo sovrano della Malaysia 1MDB.
Anno finanziario di successo per EFG International. L’utile netto ha registrato 206 milioni di franchi, il 78% in più rispetto all’anno precedente. A renderlo noto tramite un comunicato il gruppo bancario zurighese nella giornata di oggi, nel quale si riscontra l’aumento del patrimonio in gestione dell’8,3% a 172 miliardi di franchi.
Sviluppo positivo
L’afflusso di nuovo denaro è stato di 8,8 miliardi, che tradotto significa il 5,5% in più rispetto al 2020. Una situazione favorevole per cui il consiglio di amministrazione ha pensato di proporre un aumento del dividendo da 30 a 36 centesimi (+20% rispetto al 2020): un valore superiore alle previsioni degli analisti. L’effetto in borsa non è mancato: il titolo EFG ha aperto in progressione del 3%, per poi stabilizzarsi su un rialzo del 2%. La performance è del +3% dall’inizio del 2022 e del +4% sull’arco di un anno.
Lo sviluppo positivo dell’anno passato si è riflesso anche nel rapporto tra costi e ricavi. Risulta migliorato del 76,8% rispetto all’83,2% del 2020.
«Negli ultimi anni – ha affermato Giorgio Pratelli, CEO di EFG International – abbiamo fondamentalmente trasformato e semplificato la nostra attività, migliorato la nostra offerta, ottimizzato la nostra impronta geografica e raggiunto una crescita sostenibile e redditizia. Abbiamo raggiunto un nuovo livello di redditività nel 2021 e vediamo un forte slancio. Il nostro modello di business capital-light sostiene la crescita e genera capitale in eccesso a beneficio dei nostri azionisti. Abbiamo seguito la nostra strategia in modo coerente e siamo diventati un’organizzazione più snella, più agile e più scalabile con una base di costi inferiore».
Impronta geografica ridotta
Offerta modificata e ottimizzazione dell’impronta geografica, uscendo da mercati e linee di business. Nel comunicato vengono definiti “progressi significativi per l’ottimizzazione del suo footprint globale”. Ma cosa hanno comportato? La chiusura del booking center dell’isola di Guernsey, l’abbandono della filiale di Milano e l’attività di retail in Canton Ticino, ceduta nel 2021 alla Banca Stato. Ha venduto la sua società di gestione fondi in Lussemburgo e ha annunciato la cessazione delle sue attività a Milano entro giugno 2022, ha concordato la vendita delle sue quote nella banca privata spagnola A&G. Una transazione che dovrebbe ridurre il patrimonio in gestione complessivo di EFG di 13,1 milioni di franchi. Portandolo a quota 158,9 miliardi di franchi su base rettificata per il 2021. A fine 2021 la banca registrava 2’932 posizioni a tempo pieno, rispetto alle 3’073 dell’anno precedente. Qualche unità in meno anche per i consulenti di vendita che a fine 2021 erano 740, nel 2020 772. Da questi dati emerge come EFG International nel 2021 ha registrato una maggiore redditività con un minor numero di dipendenti.
Soluzioni digitali
Con lo sguardo verso il futuro Pratelli ha poi aggiunto: «Ci aspettiamo che i macro trend fungano da guida e mercati più volatili, ma comunque di supporto. Anticipiamo un impatto dei bassi tassi di interesse sui nostri risultati per trarre vantaggio da una tendenza d’inversione. Stiamo inserendo nel nostro piano strategico 2022 ci impegneremo investendo sul nostro personale, nelle soluzioni digitali per andare incontro alle esigenze della generazione che verrà. Quest’anno giungerà inoltre a termine l’attuale periodo strategico: il nuovo piano “2025” sarà presentato il 12 ottobre».
Tra le novità del comunicato, anche un annuncio: a partire dal 1° marzo 2022, Dimitris Politis assumerà il ruolo di Deputy CEO del gruppo. Carica che si affiancherà alle attuali di Chief Financial Officer, assumendo poi la supervisione della funzione Litigation che attualmente riporta al CEO.
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