INTERVISTA Ethereum Shanghai Upgrade. Federico Corbari, Algo Capital: «Sempre più vicina agli investitori tradizionali»

Chiara De Carli

18 Aprile 2023 - 14:09

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L’aggiornamento ha consentito a Ethereum di abbattere il 99% del consumo energetico utilizzato per il mining.

INTERVISTA Ethereum Shanghai Upgrade. Federico Corbari, Algo Capital: «Sempre più vicina agli investitori tradizionali»

Il 12 aprile scorso, Ethereum, piattaforma digitale che adotta la tecnologia blockchain a cui è legata la criptovaluta Ether (ETH), seconda in capitalizzazione dopo Bitcoin, ha lanciato l’upgrade Shanghai.
Per comprendere meglio le novità, è necessario tornare indietro di qualche mese, esattamente al settembre del 2022 quando Ethereum con il Merge e la nuova Beacon chain ha adottato la Proof of stake (POS), apportando già di per sé un cambiamento significativo per la piattaforma. In questo modo, infatti, sono diminuiti in primo luogo i costi e il consumo di energia circa del 99%. «Passando dalla Proof of work alla Proof of stake - ci spiega Federico Corbari, analista finanziario e ceo di Algo Capital - le validazioni avvenivano non più per mezzo dei miners, ma all’interno del sistema per mezzo dello staking che equivale, in un certo modo, al mondo obbligazionario. Prestando al sistema i propri asset, si riceve una remunerazione sotto forma di tasso di interesse percentuale sul proprio capitale vincolato, usato poi per convalidare le transazioni».
Con l’aggiornamento Shanghai è stato concluso sostanzialmente un percorso iniziato mesi prima. «Questo sistema - continua Corbari - ha lo scopo di aumentare la decentralizzazione: tutti i possessori di almeno 32 ETH possono partecipare alla Proof of stake. Mentre in passato, con la Proof of work, i costi di set up di mining erano rilevanti, oltre alla necessità di consumare un quantitativo di energia elettrica enorme».

Con l’upgrade Shanghai cosa cambia concretamente nel sistema di Ethereum?
«L’upgrade Shanghai è fondamentale per l’ecosistema: fino a qualche giorno fa chi volesse agire come “validator” doveva vincolare i propri ETH in modo permanente; Shanghai permette di partecipare come “validator” e quindi ricevere una remunerazione, ovvero un tasso di interesse percentuale annuo, per partecipare alle validazioni del sistema. L’aggiornamento Shanghai permette, e qui sta la novità, di svincolare i propri ETH nel caso si volesse uscire dal meccanismo. Parlando in termini obbligazionari, consente di avere una maturity breve su un tasso molto interessante».

Che segnale lancia alle altre criptovalute?
«L’upgrade di Ethereum, inclusa la transizione a Proof of stake invia un segnale positivo alle altre criptovalute e al settore blockchain in generale. Questo perché dimostra che Ethereum sta continuamente lavorando per migliorare la sua tecnologia e rimanere al passo con le esigenze del mercato e degli utenti.
Ciò può portare ad una maggiore fiducia e adozione da parte degli investitori e degli utenti, non solo di Ethereum ma anche di altre criptovalute e progetti blockchain.
Inoltre, l’upgrade di Ethereum potrebbe spingere altri asset digitali a migliorare le loro tecnologie e a sviluppare nuove soluzioni innovative per rimanere competitive. ETH oggi è probabilmente la blockchain più interessante per sviluppare progetti DeFi (layer2) e senza dubbio questi upgrade la pongono in prima linea per investitori tradizionali che vogliono entrare nel settore o sfruttare la tecnologia blockchain».

Quali vantaggi derivano dall’abbandono del mining?
«I vantaggi del POS sono molteplici. In particolare, l’enorme riduzione del consumo energetico e dunque dell’impatto ambientale; una riduzione della barriera di ingresso per divenire “validator” invece che “miner”, quindi più decentralizzazione. Inoltre il POS, facile come termine da ricordare perché ricorda il bancomat nella finanza tradizionale, farà aumentare la scalabilità e di conseguenza le possibilità di investimento da parte di investitori tradizionali per nuovi progetti.
Infine, ETH potrebbe divenire deflazionario, ovvero il numero di ETH “burned” bruciati per ogni transazione sarebbe superiore a quelli “minned” creati».

Gli analisti più pessimisti prospettavano con il suo lancio un crollo di ETH, invece ha sfondato la soglia psicologica dei $2000. Quali previsioni sul medio e lungo termine?
«Considerati gli ultimi 24 mesi è davvero difficile fare previsioni. Sicuramente la tecnologia Blockchain sta lavorando sotto traccia a moltissimi progetti. Ritengo che il prossimo passo sarà portare la tecnologia alla vita di tutti i giorni. Nel momento in cui tutti beneficeranno dei vantaggi di questa tecnologia il suo vero valore verrà a galla».

Può farci un esempio?
«Con la tecnologia blockchain possiamo considerarci nell’era di Napster e andando avanti arriveremo ad avere Spotify; difficile dire come, ma questa tecnologia permetterà un balzo di queste dimensioni. Di certo tutti abbiamo un computer in tasca per mezzo dei nostri smartphone e questo ne faciliterà l’espansione e l’adoption».

Dato il periodo di instabilità del sistema bancario, è arrivato il tempo di puntare sugli asset digitali?
«Sono un asset class a tutti gli effetti e un portfolio ben diversificato dovrebbe includere digital asset. Se non si vuole direttamente investire in criptovalute, lo si può fare eventualmente per mezzo di operatori finanziari professionisti e fondi specializzati in questo settore».

Notizia di questi giorni è che Ftx ha recuperato più di $7mld di asset grazie all’apprezzamento delle cripto: è finito l’inverno delle criptovalute? O bisogna ancora essere cauti?
«L’halving di Bitcoin si avvicina e nuove tecnologie sviluppate in questi anni stanno per arrivare sul mercato. Difficile dire se il “crypto winter” sia agli sgoccioli, quel che è certo è che ci saranno innovazioni davvero interessanti nel prossimo futuro».

Intanto, c’è trepidante attesa per capire cosa accadrà a partire da domani, mercoledì 19 aprile. Binance consentirà, dalle 10 in avanti (ora di Zurigo), di riconvertire i suoi BETH in ETH, attivando in questo modo i prelievi.

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