Il numero di fallimenti aziendali nel nostro Paese è in netto aumento nel corso del 2022. Si tratta del 23% in più rispetto al 2021.
I fallimenti aziendali in Svizzera sono aumentati significativamente nei primi nove mesi del 2022. Sono quasi un quarto in più, rispetto all’anno precedente, le aziende ad aver dichiarato fallimento nella Confederazione.
I danni subiti dall’economia svizzera
La solidità dell’economia svizzera gode da sempre di una reputazione inattaccabile. Grazie a questo il nostro Paese sta risentendo meno dell’attuale crisi geopolitica rispetto ad altri Stati vicini. Tuttavia, anche la Svizzera non è completamente indenne dai duri colpi di questo scenario difficile. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, i fallimenti aziendali sono aumentati in modo preoccupante, e non ci sono dati confortanti che fanno presagire un rallentamento di questo trend negativo nei prossimi mesi. Inoltre, l’umore negativo si riflette anche nel numero di nuove startup, che sono anch’esse diminuite in modo significativo. Una situazione molto spiacevole e poco incoraggiante quella in cui stanno cadendo alcune aziende elvetiche, con l’economia rallentata che da una parte sta causando perdite finanziarie insostenibili per le compagnie esistenti, mentre dall’altra sta disincentivando gli investimenti delle nuove imprese.
Fallimenti in aumento del 23%
In Svizzera, nei primi tre trimestri di quest’anno sono fallite in totale 3.552 aziende. Si tratta di un aumento del 23% rispetto all’anno precedente, come ha riferito giovedì il servizio di informazioni commerciali Dun & Bradstreet (D&B). Solo per il mese di settembre, il servizio di informazioni commerciali ha riportato ben 773 fallimenti.
Nei primi tre trimestri emerge negativamente la regione di Zurigo, dove il numero di fallimenti aziendali è aumentato del 42%. Tuttavia, anche la Svizzera centrale (+32%), la regione dell’Altipiano centrale (+26%) e la Svizzera nordoccidentale (+20%) hanno registrato un numero significativamente maggiore di fallimenti. L’aumento è stato minore nella Svizzera orientale (+16%), nella Svizzera sud-occidentale (+12%) e in Ticino (+10%).
Il futuro non sorride
Nel complesso, le prospettive per il futuro non sono particolarmente promettenti, come evidenziato da D&B. Oltre ai fallimenti già avvenuti delle aziende colpite duramente dalla lunga crisi pandemica, ora si affaccia una nuova minaccia pronta a mettere in ginocchio l’economia, dovuta principalmente all’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia.
Durante la crisi di Covid-19, le misure governative, come la concessione di prestiti, avevano garantito la sopravvivenza di molte aziende e mantenuto il numero di fallimenti aziendali a un livello comunque basso. A dimostrazione dell’efficienza di questi sussidi, sono state contate circa 4.000 imprese fallite nel 2021, un numero significativamente inferiore rispetto ai quasi 4.700 fallimenti dell’anno 2019, precedente alla pandemia.
Questo dato recentemente in aumento sta causando dunque maggiori preoccupazioni, con uno scenario di crisi economica che pare ancora più pericoloso rispetto a quello della pandemia.
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