Il primo dei 19 treni è entrato oggi nelle Officine delle Ffs, dando ufficialmente il via ai lavori di revisione che dureranno fino al 2027. La spesa complessiva è di 120 milioni di franchi.
Dopo aver percorso circa 900’000 chilometri, è entrato oggi nelle Officine delle Ferrovie federali svizzere (Ffs) di Bellinzona la prima delle 19 composizioni Astoro/ETR 610. Nei prossimi mesi, sarà sottoposta a diversi lavori di riqualificazione e revisione per opera di personale specializzato, che consentiranno alla flotta di essere operativa nel traffico viaggiatori per altri 15 anni. La spesa complessiva ammonta a 120 milioni di franchi.
Lavori fino al 2027
I primi pendolini di questo tipo sono entrati in circolazione dal 2008, percorrendo ciascuno 900 mila chilometri. Ai lavori di rinnovo prenderanno parte 60 collaboratori e collaboratrici, tra ingegneri, meccanici, specialisti della vetroresina e della saldatura, come pure verniciatori e macchinisti e proseguiranno presumibilmente fino al 2027. Le operazioni riguardano entrambe le serie Astoro, più precisamente sette treni della prima e dodici della seconda serie, per un totale di 133 carrozze. Gli ETR 610 costituiscono la colonna portante del traffico viaggiatori internazionale tra l’Italia e la Svizzera, ma anche verso la Germania (es. Monaco). Questo treno pendolare può infatti circolare in Germania, Austria, Svizzera e Italia, ed è dunque l’unico del suo genere nella flotta Ffs.
Trasferimento per il 2026
Intanto il trasferimento delle Officine nella nuova sede di Arbedo-Castione si avvicina sempre di più. Il termine è infatti fissato per il 2026, quando ingegneri, meccanici e gli altri collaboratori dovranno spostarsi qualche chilometro più in su. I posti di lavoro saranno 360, un centinaio in meno rispetto a quelli attuali e, in parte, cambieranno i profili professionali richiesti. Accanto alla manutenzione pesante, si ripareranno anche i moderni elettrotreni. Ciò implica la necessità di potenziamento di figure attinenti all’elettronica e all’informatica. Necessario dunque un bilanciamento tra i profili o per lo meno una riqualificazione di quelli già presenti.
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