La notizia è stata confermata dal portavoce delle Ffs.
Le Ferrovie federali svizzere tagliano 15 posti di lavoro. A dare conferma l’agenzia di stampa Keystone-Sda a seguito dell’articolo comparso sul quotidiano Neue Zürcher Zeitung (Nzz). I dipendenti licenziati appartengono al settore di Sviluppo aziendale, un’area specialistica creata dalle Ffs all’inizio del 2021, per occuparsi di tendenze globali, startup e scenari per l’offerta attuale e futura delle Ffs.
Stando a quanto pubblicato dal Nzz, il quotidiano del sindacato ferroviario Sev ha parlato di un “taglio netto allo Sviluppo aziendale”. Il dipartimento sarà dunque ridotto da 100 a 85 dipendenti, hanno poi confermato le Ffs all’agenzia di stampa Keystone-Sda. Spiegando, inoltre, che le persone coinvolte nel licenziamento dovrebbero aver ricevuto supporto nel riorientamento professionale per la ricerca di lavoro interno o esterno alle Ffs.
Bilancio in rosso dopo la pandemia
Le Ffs stanno affrontando un periodo di difficoltà a seguito della crisi da coronavirus e ora con il rincaro dei prezzi dell’energia. Per questa ragione è necessario un programma di risparmio dal valore di miliardi di franchi. Ad ogni modo, le Ffs smentiscono riguardo a un piano di riduzione dei costi, sostenendo che il taglio ha poco a che fare con questa situazione. Stando al portavoce Marti Meier si tratta piuttosto di una riorganizzazione, poiché i progetti saranno trasferiti ad aree di business operative, responsabili del core business della ferrovia.
A rischio lo sviluppo strategico?
Con questa misura, è facile pensare che le Ffs rischino di trascurare il proprio sviluppo strategico pur di ridurre i costi. Meier, dal canto suo, sostiene invece che il capo delle Ffs, Vincent Ducrot, punta su una pianificazione di produzione integrata. Il tutto chiaramente espresso nella strategia 2030 delle Ferrovie federali.
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