E i numeri superano già quelli del 2019.
Prima le buone notizie: ache se alla fine del 2023 le vendite di giocattoli in Svizzera diminuissero del -5% rispetto al 2022, il livello sarebbe comunque ben al di sopra del 2019, cioè prima degli anni della pandemia. Lo ha confermato l’Associazione svizzera dei giocattoli.
L’analisi dei dati valida fino all’ottobre 2023 riferisce dunque un calo di oltre il 5%. Un dato atteso visti il difficile contesto di mercato, la situazione economica e i focolai di crisi a livello mondiale. Tutti indicatori che avrebbero portato comunque a una perdita limitata ad una sola cifra.
Meglio del 2019
Il mercato dei giocattoli ha beneficiato della tendenza durante i due anni di pandemia 2020 e 2021, dove i numeri sono cresciuti con percentuali a doppia cifra. L’analista Kurt Meister ha precisato: «Se la curva al rialzo prosegue dal 2010 al 2019, cioè da prima della pandemia, il mercato svizzero dei giocattoli si trova attualmente ancora al di sopra di questa linea, nonostante l’inflazione e la scarsa fiducia dei consumatori».
A Natale spendiamo in media media 500 franchi
In uno studio rappresentativo della GfK a Natale dell’anno scorso gli svizzeri hanno dichiarato di aver speso in media 500 franchi in regali per giocattoli: una cifra record. “I risultati indicano che gli svizzeri stanno sfidando l’inflazione e la scarsa fiducia dei consumatori. Nessuno vuole rinunciare agli occhi luminosi dei bambini e risparmiare sui regali di Natale”, ha spiegato Kurt Meister in merito allo studio.
Previsioni in linea?
Anche quest’anno gli esperti prevedono che i regali di Natale verranno acquistati piuttosto tardi. Nel dicembre 2023 non sono previste strozzature nell’approvvigionamento di merci. Inoltre, la vigilia di Natale cade di domenica, il che significa che è disponibile un’intera settimana di shopping prenatalizio. Fino ad allora, molti altri regali troveranno posto sotto l’albero di Natale.
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