Sempre più persone di tutte le età amano i puzzle e, per la giornata dedicata questo rompicapo, Ravensburger ha in serbo molte novità.
Nell’ultimo anno ci hanno fatto compagnia, riempendo le giornate passate a casa a causa dell’emergenza Coronavirus, che continua a interessare ancora oggi il nostro Paese. Parliamo dei puzzle, a cui è stata anche dedicata una giornata: il 29 gennaio è infatti per tradizione l’International Puzzle Day.
Fare un puzzle è considerato un hobby sempre più amato da persone di tutte le età e anche l’aumento del 21% delle vendite di questo gioco da tavolo lo ha dimostrato. É un’attività di pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni e per molti trovare il pezzo giusto è qualcosa di rilassante che permette anche di vagare con la mente.
Come festeggiare dunque l’International Puzzle Day? Ovviamente iniziando un nuovo puzzle o completando quelli mai terminati.
Per l’occasione, i fan potranno cimentarsi nei nuovi e intriganti puzzle di Ravensburger, oltre all’attuale serie "Lost Places".
I nuovi puzzle Ravensburger
Facciate fatiscenti, finestre rotte e interni cupi: luoghi perduti e dimenticati, ma con un’attrazione magica per molte persone. I nuovi puzzle da 1000 pezzi di Ravensburger mostrano sei edifici un tempo magnifici che ora sono affascinanti e inquietanti allo stesso tempo.
Anche gli autoritratti dell’artista messicana Frida Kahlo, leggendari e caratterizzati da colori accesi, sono i protagonisti dei nuovi puzzle da 300 pezzi Ravensburger.
I puzzle proposti sono diversi: dal formato mini al maxi (grande come due porte da garage!), da un pezzo unico a oltre 40.000 pezzi, in 3D e, per i più coraggiosi, i cosiddetti enigmi, che sono completamente monocromatici.
Storia del puzzle
Nonostante gli amanti di questo gioco da tavolo siano tanti, sono solamente in pochi a conoscerne la storia.
I puzzle sono stati inventati nel 1760 dal cartografo e incisore di Londra John Spilsbury. Fu lui che ebbe l’idea geniale di fissare un planisfero a una tavola di legno e di separare poi con un seghetto le singole nazioni seguendone fedelmente i confini. Quello che uscì era un rompicapo che i suoi allievi dovevano risolvere, ricomponendo la cartina.
Il gioco ebbe grande successo ma il vero ostacolo della sua diffusione fu il costo elevato: i primi "rompicapi" infatti erano sagomati a mano, un pezzo alla volta, da artigiani specializzati. Inoltre, le mappe venivano dipinte su legni pregiati come il mogano e il cedro.
Con il passare del tempo i soggetti dei puzzle si differenziarono: venivano illustrati episodi storici o di attualità, e disegni di animali o storie fantastiche.
Nel 1910 fu introdotto il puzzle interlocking, quello con i pezzi a incastro. A partire dagli anni ’50 i tradizionali puzzle in legno vennero poi sostituiti da quelli in cartone, che avevano anche il vantaggio di una migliore qualità di stampa e permettevano di riprodurre fedelmente quadri celebri e foto spettacolari.
Arrivando ai giorni nostri, oltre ai puzzle con effetti di luce o illusioni ottiche, oggi si trovano nei negozi i puzzle 3D: i pezzi sono mattoncini che, assemblati nel modo corretto, creano oggetti tridimensionali come la Tour Eiffel. Ulteriori evoluzioni sono i puzzle-ball, in cui pezzi arrotondati vanno a formare sfere dipinte; i double-face, che rappresentano la stessa immagine, o due figure molto simili su ambo i lati; e i puzzle che mostrano animazioni grazie alla realtà aumentata.
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