Il Consiglio federale aveva richiesto la collaborazione del Dipartimento nel dicembre 2022 contro il greenwashing finanziario.
Greenwashing, se ne torna a parlare in Consiglio federale. Nel dicembre 2022 il Consiglio si è espresso sul greenwashing finanziario, un’attività di marketing sui servizi finanziari volta ad evidenziare una sostenibilità non comprovata dai fatti. Per evitare una comunicazione ingannevole per gli investitori, il Consiglio federale aveva così pubblicato un documento con delle indicazioni, chiedendo poi al Dipartimento federale delle Finanze una serie di regole utili per stabilire quali sono i veri investimenti a favore dell’ambiente e quali, invece, solo una campagna pubblicitaria.
Cos’è il greenwashing finanziario
Il greenwashing in genere è dare a un’azienda un’immagine di sostenibilità che in realtà non esiste nei processi produttivi. Questo sistema di comunicazione non proprio trasparente ha assunto maggiore importanza durante la pandemia, quando le ricerche di enti dei consumatori anche esteri hanno evidenziato come il cliente-tipo fosse più propenso a scegliere un prodotto sostenibile al posto di uno non sostenibile a parità di prezzo e quantità del prodotto.
Il greenwashing è partito nei settori alimentare e moda, poi è andato avanti e oggi coinvolge anche l’ambito finanziario. Un esempio di greenwashing nel mondo degli investimenti può essere un’azienda che chiede fondi mostrandosi sostenibile e che poi usa fonti non rinnovabili per la propria attività. Gli esempi di questo tipo possono essere migliaia. Per fornire un’informazione corretta, il Consiglio federale aveva quindi deciso di procedere con una regolamentazione contro il greenwashing, per aiutare i cittadini a capire subito se stanno investendo in un progetto sostenibile o no.
Come ha risposto il Dipartimento delle Finanze
Dopo aver dato i princìpi di massima, il Consiglio federale ha dato l’incarico al Dipartimento delle Finanze delle modalità operative alle quali chi propone questi investimenti deve attenersi per garantire agli investitori finali una comunicazione corretta. Ai princìpi di base avevano partecipato anche diversi Dipartimenti federali (energia, comunicazioni, trasporti, ambienti, economia, vigilanza, delle organizzazioni non governative, ecc.).
Il Dipartimento delle Finanze è andato a riferire lo scorso 25 ottobre, prospettando due soluzioni: la prima è di una normativa operativa, da presentare entro fine agosto 2024 con un avamprogetto. Così si potrebbe procedere a una legge.
La possibilità di un’autoregolamentazione
Un’alternativa evidenziata è l’autoregolamentazione del settore finanziario. Se gli operatori finanziari sui mercati creano un loro regolamento di autodisciplina, non sarebbe necessario intervenire con norme attuative, ma si potrebbe ritenere valido quanto indicato dal settore se segue i princìpi di base indicati dal Consiglio nel 2022. Se il settore decidesse di autoregolarsi i tempi potrebbero essere più stringenti rispetto a fine agosto 2024 proposto dal Dipartimento delle Finanze, tempo necessario all’istituzione per procedere con una successiva consultazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter