Ecco come si stanno preparando i Cantoni al cambiamento.
Quali effetti sta avendo sui singoli Cantoni l’attuazione dell’imposizione minima dell’Ocse votata nell’ultimo referendum?
Il Dipartimento federale delle finanze ha diffuso oggi un rapporto sulle possibili nuove misure per rafforzare la qualità della piazza economica. L’inchiesta si riferisce a dati raccolti il 31 maggio scorso. Tra le proposte, si trovano in discussione sia modifiche di diritto fiscale sia incentivi non fiscali che, in particolare, possono prevedere strumenti simili a sovvenzioni, ad esempio sotto forma di crediti d’imposta rimborsabili qualificati («Qualified Refundable Tax Credits», QRTC), conformemente alle prescrizioni dell’OCSE, per investimenti nel settore ricerca e sviluppo, nelle misure di conciliazione tra lavoro e famiglia e nelle tecnologie sostenibili.
Situazione frammentata
A fronte di un contesto internazionale dinamico, la maggior parte dei Cantoni è appena in grado di delineare possibili linee d’azione.
Alcuni Cantoni (AI, BE, GL, JU, OW, VS, ZH) non stanno attualmente pianificando né modifiche dell’imposizione delle imprese né altre misure fiscali o non fiscali. Altri (BS, SH, SO) al momento dell’inchiesta non avevano ancora deciso quali misure adottare.
Ci sono poi quelli che hanno già fatto le loro considerazioni in merito all’adeguamento dell’imposizione delle imprese e/o all’impiego delle risorse derivanti dall’imposta integrativa. Molti si trovano tuttavia ancora a uno stadio iniziale e le loro considerazioni sono ancora vaghe. Fanno eccezione i Cantoni AG, AR, BL, GE, LU e NE, che hanno già adottato una legge o elaborato un avamprogetto.
L’ordinanza, ricordiamo, entrerà in vigore il 1° gennaio 2024
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