Le prospettive si fanno cupe per il settore industriale e dei servizi.
Se da un lato il clima tra i consumatori migliora, tra le industrie svizzere peggiora. Stando infatti all’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) diffuso questa mattina da Credit Suisse, a luglio l’umore degli industriali sulle prospettive economiche si è negativizzato. Con 38,5 punti, in discesa di 6,4 punti rispetto al mese precedente, l’indice PMI è arrivato a toccare il livello più basso dal 2009. Contro le aspettative del consensus di economisti sentiti da Awp che prevedevano un valore compreso tra i 42,0 e i 44,5 punti. L’indice dunque si attesta al di sotto della soglia di crescita per il settimo mese consecutivo. Non così distante dai 33 punti toccati nel marzo del 2009, nel pieno della crisi finanziaria.
Indice PMI servizi
La situazione non è tanto diversa nel settore dei servizi. A luglio è diminuito infatti di 6,9 punti a 42,7, ben al di sotto della soglia di crescita e al livello più basso da maggio 2020.
Nonostante tutto, il calo è molto meno pronunciato rispetto alla pandemia di coronavirus, osservano gli economisti di Credit Suisse. Nella primavera del 2020 l’indice PMI per i fornitori di servizi era sprofondato a quasi 21 punti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter