Industria svizzera: nel primo trimestre crescono vendite ed esportazioni. Ma le prospettive sono incerte

Chiara De Carli

16 Maggio 2023 - 09:59

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Dopo un primo trimestre in crescita, la maggior parte delle imprese prospetta dei mesi difficili, gravati dall’aumento dei tassi di interesse, dall’elevato costo delle materie prime e dalle tensioni geopolitiche.

Industria svizzera: nel primo trimestre crescono vendite ed esportazioni. Ma le prospettive sono incerte

Se da un lato il primo trimestre dell’anno è andato molto bene per l’industria tecnologica svizzera (industria metalmeccanica ed elettrica e settori tecnologici affini) sia sul fronte delle vendite (+4,9%) che su quello delle esportazioni (+2,8%), dall’altro le prospettive sono altamente incerte. A comunicarlo questa mattina Swissmem in una nota in cui ha spiegato che le nuove commesse hanno registrato un calo del 4,8%, dato accompagnato da un basso indice globale dei responsabili degli acquisti (Pmi). Nel complesso, il livello del portafoglio ordini è ancora elevato, come dimostra il buon utilizzo della capacità produttiva delle aziende, pari all’89,5%. È superiore al valore medio dell’86,2% calcolato sul lungo periodo.
La situazione è appesantita dai prossimi rialzi di interesse che la Banca nazionale svizzera apporterà verosimilmente nelle prossime riunioni sulla politica monetaria. Mossa che porterà, secondo gli esperti, a un rallentamento della domanda anche per i prodotti dell’industria tecnologica. L’incertezza è amplificata anche dalle continue tensioni geopolitiche e dall’elevato prezzo di prodotti energetici e materie prime.

«L’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia dovuto alla guerra in Ucraina, così come i continui problemi in alcune aree delle catene di approvvigionamento, hanno messo i margini sotto forte pressione - afferma Stefan Brupbacher, direttore di Swissmem -. Per preservare la capacità delle aziende di investire e innovare, queste non possono essere gravate da costi aggiuntivi».

Le aziende sono poi sempre più preoccupate per la concorrenza delle sovvenzioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che sta mettendo sotto pressione la Svizzera quale piazza commerciale.

Buon sviluppo delle esportazioni

Nel primo trimestre del 2023, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, le esportazioni di beni dell’industria tecnologica svizzera sono aumentate del +2,8%, raggiungendo un valore di 18,4 miliardi di franchi svizzeri. Le esportazioni sono aumentate verso tutti i principali mercati. In particolare, sono aumentate del +3,4% verso gli Stati Uniti, del +3,0% verso l’Asia e del +2,9% verso l’Ue. Lo sviluppo delle esportazioni per i principali gruppi di prodotti è diversificato. Mentre le esportazioni sono aumentate nel campo dell’industria meccanica (+6,0%), dell’elettrotecnica/elettronica (+5,4%) e degli strumenti di precisione (+1,2%), sono invece diminuite significativamente per i metalli (-5,7%). Quest’ultimo dato dimostra quanto le aziende che operano in questo settore siano fortemente influenzate dai persistenti prezzi elevati dell’energia e dalle sovvenzioni all’estero.

Elevati costi di energia e materie prime

Il 18% delle aziende riporta un margine EBIT negativo e per il 27% è positivo ma insufficiente, inferiore al 5%.
È vero che la situazione economica generale della maggior parte delle aziende dell’industria tecnologica svizzera è ancora buona. Tuttavia, le differenze tra i vari settori sono notevoli. Sono particolarmente sotto pressione le aziende ad alta intensità energetica, le PMI e, in misura crescente, l’industria meccanica. Le aziende che offrono prodotti e servizi legati alla trasformazione del sistema di approvvigionamento energetico godono invece di un buon andamento.

Obiettivo emissioni nette pari a zero entro il 2050

Oltre alla situazione geopolitica tesa, il cambiamento climatico rimane una sfida importante sul lungo periodo. «Le innovazioni tecnologiche sono l’unico modo per limitare il cambiamento climatico e allo stesso tempo mantenere la prosperità in Svizzera», afferma Martin Hirzel, presidente di Swissmem. «L’obiettivo è quello di arrivare a emissioni nette pari a zero. E l’industria tecnologica fornisce le soluzioni per raggiungere questo obiettivo. Ecco perché il Comitato Swissmem ha deciso di votare a favore della Legge sul clima e l’innovazione LOCli», sottolinea Martin Hirzel. Allo stesso tempo, Swissmem sostiene anche l’imposizione minima dell’OCSE. Entrambe le proposte di legge saranno sottoposte a votazione il 18 giugno 2023.

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