In occasione della riunione odierna, il Consiglio federale ha deciso di finanziare il Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale.
Il cambiamento climatico, il degrado dei terreni e la perdita di biodiversità stanno influenzando in maniera sempre più massiccia la produzione agricola e l’approvvigionamento alimentare. La pandemia di Covid-19 e la crisi in Ucraina hanno ulteriormente aggravato la situazione, in particolare destabilizzando le catene di approvvigionamento. I sistemi alimentari globali sono responsabili di oltre il 30% delle emissioni di gas serra e della perdita di biodiversità. Inoltre, l’agricoltura consuma quasi il 70% dell’acqua dolce. La Svizzera partecipa allo sviluppo di soluzioni innovative per sistemi alimentari più resilienti e in occasione della riunione odierna il Consiglio federale ha deciso di finanziare il Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale (Cgiar), con una somma di 54 milioni di franchi per il periodo 2022-2024.
Associazione di ricerca agronomica
Il Cgiar è un’associazione internazionale di centri di ricerca agronomica che lavora in oltre 80 Paesi ed è una delle quindici organizzazioni prioritarie della cooperazione multilaterale svizzera allo sviluppo. Ogni anno, in collaborazione con scienziati e piccole realtà agricole locali, sviluppa centinaia di soluzioni innovative destinate ad aiutare gli agricoltori e i consumatori più indigenti. Ai ricercatori dei quattro angoli del globo il Gruppo mette anche a disposizione banche genetiche delle principali piante coltivate. Il partenariato della Svizzera con il Cgiar si traduce inoltre in progetti portati avanti con la collaborazione di vari istituti scientifici svizzeri, e ciò permette di dare nuovi impulsi all’eccellenza e all’innovazione nella ricerca agricola. I ricercatori e le ricercatrici del Politecnico federale di Zurigo e del Cgiar, per esempio, stanno lavorando su un sistema di economia circolare tra le città e le zone rurali che permetta agli agricoltori di accedere ai fertilizzanti organici prodotti dai rifiuti urbani. Questo permetterà loro di incrementare la produzione per le fasce della popolazione urbana più indigente risolvendo allo stesso tempo una parte dei problemi relativi ai servizi igienico-sanitari.
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Ritorno d’investimento
Uno studio scientifico del 2020 ha dimostrato che il ritorno sugli investimenti nella ricerca agricola è uno dei più elevati: ogni franco destinato alla ricerca del Cgiar si traduce in un beneficio dieci volte maggiore per i Paesi in via di sviluppo e i piccoli produttori. I risultati della ricerca del Cgiar possono rendere i sistemi alimentari più sostenibili e assicurare che milioni di persone – principalmente nei Paesi a basso reddito – abbiano un sostentamento sufficiente e possano godere di un’offerta alimentare ricca e diversificata.
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