Stando all’indagine svolta nel mese di aprile dal Kof, la pressione dovuta a problemi sulla catena di approvvigionamento e inflazione dovrebbe diminuire.
L’economia svizzera sta vacillando, ma i segnali in arrivo sono positivi. Lo si evince dal KOF Business Tendendcy Surverys, indicatore della situazione economica svizzera, calcolato in base ai sondaggi sulle tendenze economiche rivolto a 4.500 aziende del settore manifatturiero, delle costruzioni e dei principali settori dei servizi. Dall’indagine è emerso che l’indice ad aprile è sceso, passando a 24,8 punti a fronte dei 26,6 punti di marzo. Le prestazioni variano da settore a settore. Ciò significa che non dovrebbero esserci ulteriori rincari per i consumatori. Lascia ben sperare, il fatto che le pressioni sulle catene di approvvigionamento si stiano dissipando, così l’inflazione diminuendo.
Andamento per settori
Come anticipato, l’andamento l’andamento dell’Indicatore nel mese di aprile non è stato omogeneo nei diversi settori. L’industria manifatturiera ha per il momento interrotto la tendenza al ribasso degli ultimi mesi, registrando 11,9 punti a fronte dei 10,4 di marzo. L’attività nei settori delle costruzioni (marzo 50,1; aprile 47,1), del commercio al dettaglio (15,9; 12,4) e di altri servizi (gennaio 19,4; aprile 17,5) è stata contenuta. Questa tendenza è un po’ più pronunciata nel commercio all’ingrosso che è passato da 55,9 punti dell’anno scorso ai 41,3 punti di quest’anno. La situazione aziendale nel settore alberghiero (gennaio 30,4; aprile 29,5) e nel settore dell’ingegneria di progetto (56,4 aprile 2022; 54,6 aprile 2023) è rimasta pressoché invariata.
Tornano a funzionare le catene di approvvigionamento
Vi sono indicazioni che il problema della carenza di materiali e fattori di produzione stia diventando notevolmente meno grave in diversi settori. Nel settore delle costruzioni e, ancor più, nel settore manifatturiero, le denunce sono in netto calo. I grossisti si aspettano che i tempi di consegna diminuiscano. Le aziende del settore manifatturiero riferiscono che, dal loro punto di vista, le scorte di prodotti intermedi nei loro magazzini sono chiaramente troppo elevate. Dopo una fase in cui le scorte sono state deliberatamente accumulate, potrebbe ora seguire un periodo in cui le scorte target di prodotti intermedi vengono nuovamente adeguate al ribasso.
L’inflazione ha raggiunto il picco
Come mostrano i risultati di questi sondaggi, le aziende stanno pianificando aumenti di prezzo inferiori rispetto a prima. Per il momento gli aumenti dei prezzi hanno raggiunto il picco in tutti i settori esaminati. Sebbene gli aumenti dei prezzi siano ancora pianificati più frequentemente nel settore dell’ospitalità, sono meno sostanziali rispetto ai trimestri precedenti. Il motivo principale della diminuzione della pressione al rialzo sui prezzi di vendita è probabilmente dovuto al fatto che i prezzi di acquisto dei prodotti intermedi delle imprese non aumentano più in modo così marcato. Le catene di approvvigionamento sono per lo più di nuovo funzionanti e i prezzi dell’energia, ad esempio per il gas, stanno diminuendo. Le aspettative delle imprese sull’inflazione generale coincidono con quelle relative ai propri prezzi di vendita.
La carenza di manodopera continua a preoccupare
Le aziende continuano poi a essere preoccupate per la carenza di manodopera specializzata. Nonostante le lamentele abbiano smesso di farsi più forti, nessun settore dell’economia è ancora fuori pericolo. Le segnalazioni di carenze nel mercato del lavoro sono attualmente relativamente diffuse in tutti i settori nel medio termine.
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