Il prossimo 15 maggio si torna a votare e tra i temi c’è anche la cosiddetta legge Netflix che prevede l’investimento del 4% del fatturato dei provider streaming in film svizzeri. Da un sondaggio condotto da moneyland.ch emerge che le piattaforme possono permetterselo.
Si avvicina la prossima votazione popolare. Il 15 maggio i cittadini svizzeri saranno chiamati a esprimersi – tra i diversi temi – anche sulla nuova legge sul cinema, la cosiddetta “legge Netflix”. Il quesito verte sull’investimento da parte dei servizi di streaming del 4% del loro fatturato locale in film svizzeri. Stando ai dati raccolti da moneyland.ch le piattaforme possono permettersi di farlo.
Ma come influenzerebbe la nuova legge i singoli fornitori?
Il tutto dipende da due fattori: quanti clienti paganti hanno e il costo del rispettivo fornitore di streaming. In Svizzera, secondo quanto diffuso da moneyland.ch, nel 2021 il 54% degli svizzeri ha detto di guardare Netflix, mentre il 13% degli intervistati guarda Disney Plus, e il 10% guarda Amazon Prime Video.
Questo significa che l’anno scorso le piattaforme di streaming a pagamento più popolari in Svizzera avevano un totale di circa sei milioni di utenti. 3,4 milioni, più della metà, solo per Netflix.
Ma quanti effettivamente pagano l’abbonamento?
Spesso sono condivisi tra amici, nonostante ciò il sondaggio di moneyland.ch mostra che almeno più della metà degli svizzeri, il 55%, paga almeno un servizio di streaming. Per esempio, il 39% della popolazione usa un abbonamento a pagamento a Netflix.
Quanto costano gli abbonamenti?
Netflix non è solo al primo posto in termini di numero di utenti, ma anche in termini di prezzi, come mostra il confronto di moneyland.ch.
Il provider fa pagare ai suoi clienti fino a 24,90 franchi al mese. I fornitori più economici in Svizzera sono Netzkino Plus a 4,99 euro e Apple TV plus a 6 franchi al mese.
"Un servizio di streaming a buon mercato - afferma Ralf Beyeler esperto di telecomunicazioni di moneyland.ch - non serve a niente per un cliente se la serie che vuole non è disponibile tramite questo servizio di streaming. Gli spettatori devono quindi o pagare il prezzo o fare a meno delle serie e dei film corrispondenti. Oppure guardano il contenuto insieme a persone che conoscono".
Legge Netflix
Il 4% che i fornitori di streaming dovrebbero investire nel film svizzero è probabilmente una grande somma, soprattutto per Netflix che non pubblica cifre ufficiali sul suo fatturato in Svizzera. Ma supponendo che la metà dei 3,4 milioni di clienti svizzeri paghi l’abbonamento più economico di Netflix, questo significherebbe un fatturato annuo di circa 240 milioni di franchi per il provider. Il 4% è quasi 10 milioni di franchi. A titolo di paragone, se la metà degli utenti di Disney Plus pagasse un abbonamento, significherebbero entrate annuali di circa 64 milioni di franchi. Il 4 per cento: 2,6 milioni di franchi. Complessivamente, l’Ufficio federale della cultura stima che con l’adozione della legge, 18 milioni di franchi di finanziamenti supplementari confluiranno in progetti e coproduzioni cinematografiche svizzere.
I prezzi aumenteranno?
Gli oppositori della legge temono che gli investimenti prescritti nella Lex Netflix porteranno ad un aumento dei prezzi degli abbonamenti. Voce non confermata dai fornitori nonostante abbiano reagito in malo modo alla proposta.
"I grandi fornitori come Netflix non sarebbero costretti ad aumentare i prezzi", sottolinea Benjamin Manz, amministratore delegato di moneyland.ch. I fornitori stranieri guadagnano molto di più per cliente in Svizzera che in altri paesi. Per fare un esempio, un abbonamento a Netflix in Germania costa da 7,99 a 17,99 euro.
I clienti svizzeri pagano l’equivalente di circa il 40% in più dei clienti tedeschi. Rispetto agli Stati Uniti, la cifra è di circa il 30 per cento. "Netflix potrebbe facilmente permettersi il 4 per cento", conclude Manz.
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