Tutto nacque per caso otto anni fa. Oggi FlixBrix è una realtà di successo, divenuta un modello molto interessante.
Quanti mattoncini Lego vanno persi o dimenticati nel corso della loro vita? Provate ad immaginare cosa accadrebbe se si potessero recuperare e riutilizzare per creare nuovi contesti di gioco. E’ quello che fa un’azienda tedesca di Gosen, che da anni recupera migliaia di elementi della Lego ormai inutilizzati, per riportarli a nuova vita.
Un gioco eterno
La notizia è stata pubblicata dal giornale tedesco rbb24.de.
L’idea di riciclare i Lego usati è venuta ad un imprenditore che dopo aver acquistato online il suo primo blocco di seconda mano, ha pensato di trasformare questa attività in un’operazione redditizia, tanto che la sua azienda - la "FlixBrix" - ormai opera da circa otto anni.
Ogni blocco o componente acquistato viene lavato, disinfettato e rivenduto.
Valori diversi
Non tutti i blocchi hanno lo stesso valore. Ci sono parti molto speciali, ricercate da collezionisti i quali sono disposti a spendere cifre importanti per ottenere un set raro.
Nel suo laboratorio, l’azienda tedesca ha depositato migliaia di pezzi che aspettano di essere assemblati. L’idea dell’azienda tedesca vive un periodo molto felice, specie a ridosso delle feste. Dal suo esempio chiunque può prendere spunto per recuperare i vecchi Lego dei propri figli - o di quanto era bambino - per riportarli a nuova vita o per venderli come pezzi di seconda mano.
Una storia danese
L’invenzione dei mattoncini nasce da Ole Kirk Christiansen, un falegname di Billund, in Danimarca. Nel 1916, Christiansen aprì una piccola falegnameria, che nel 1924 fu distrutta da un grande incendio. L’artigiano ricostruì una bottega più grande e pensò di fabbricare i suoi prodotti riducendone le dimensioni, in modo da velocizzare il processo di progettazione, che poco dopo divennero dei giocattoli di enorme successo.
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