Le condizioni metereologiche avverse delle ultime settimane hanno portato non pochi problemi agli agricoltori ticinesi. A pesare è soprattutto la mancanza d’acqua.
Nelle ultime settimana gli agricoltori del Canton Ticino si sono trovati a fronteggiare condizioni climatiche tutt’altro che favorevoli alla loro attività. Aprile è comunemente noto per essere un mese dell’anno in cui il clima tende ad essere instabile, nonostante la stagione primaverile. Eppure in pochi si sarebbero aspettati un simile livello di devastazione, al quale si aggiunge un inevitabile disastro di natura economica.
Vento, gelo e mancanza di pioggia: la Primavera infausta per l’agricoltura ticinese
Il primo problema per gli agricoltori ticinesi si è presentato con il forte vento che ha battuto il territorio cantonale. Le raffiche non hanno solo ritardato il lavoro nei campi, ma hanno anche causato danni ingenti legati all’abbattimento delle coperture. Ma la situazione è peggiorata con le gelate ricorrenti e la sistematica mancanza d’acqua, elementi che combinati tra loro hanno contribuito a dare il colpo di grazia all’agricoltura nel Canton Ticino.
Stando alle dichiarazione del portavoce dell’Unione contadini ticinesi Sem Genini, nelle pianure ticinese si sarebbe registrato il bilancio peggiore relativo alle perdite, mentre sulle colline i danni registrati sarebbero di portata minore.
Nonostante ciò, Genini spiega che il livello di devastazione che ha colpito il Cantone non è paragonabile a quello registrato durante il 2017, anno che molti considerato il più infausto degli ultimi 15 anni per il settore agricolo del Ticino.
L’orticoltura è il settore più colpito: niente da fare per patate ed insalata
Secondo quanto riportato da Marco Bassi, direttore della Federazione ortofrutticola ticinese, il settore dell’orticoltura sarebbe quello più toccato. Il forte vento ha, come già sottolineato in precedenza, reso inutilizzabili molti copertoni, e le basse temperature hanno fatto il resto.
Tra le colture più danneggiate, troviamo le patate, che sono state letteralmente bruciate dal gelo. Quest’ultimo non si è dimostrato clemente neanche nei confronti dell’insalata, altra coltura distrutta quasi interamente. Al momento non è possibile fornire stime precise ed attendibili sul danno economico. Bisognerà perciò attendere le prossime settimane e la raccolta dell’insalata, che ovviamente risulterà posticipata.
In una situazione così incerta, gli agricoltori lanciano un appello ai consumatori ticinesi affinché si dimostrino sensibili nei confronti dei possibili futuri ritardi nei rifornimenti di prodotti ortofrutticoli.
Non è tuttavia da escludere che parte delle scorse alimentari invendute possano comunque servire alla collettività per la produzione di energia verde, come già ha fatto in passato la Biogas Ticino. In quell’occasione erano state fornite alla società ben 26 tonnellate di prodotti ortofrutticoli non vendibili per la produzione di biogas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter