Tra gennaio e novembre le esportazioni sono cresciute del 12% rispetto al 2021.
Anno da record per gli orologi svizzeri. Mai come nel 2022 sono stati tanto richiesti, soprattutto all’estero. Le esportazioni hanno infatti battuto il risultato raggiunto nel 2021 con un mese di anticipo salendo del 12% a 22,8 miliardi di franchi a novembre, a fronte dei 22,3 miliardi registrato alla fine dell’anno scorso.
A rivelarlo nei giorni scorsi la Federazione dell’industria orologiera svizzera fornendo i dati di novembre 2022 che hanno mostrano un’industria in piena espansione. Guerra, inflazione, crisi energetica – per ora – non hanno contrastato il settore che si mostra florido e in salute come non mai.
Boom di esportazione verso gli Usa
Gli orologi svizzeri da gennaio a novembre 2022 sono stati particolarmente richiesti negli Stati Uniti. Complessivamente ne sono stati spediti per 4,6 miliardi di franchi, ovvero il 28% in più rispetto all’anno precedente. Significa che circa un orologio su sei lascia la Svizzera per gli Usa.
«La domanda e il potenziale di crescita negli Stati Uniti sono enormi», ha commentato Nick Hayek, capo della Swatch in un’intervista a Bloomberg Tv. Per Hayek gli orologi svizzeri diffondono emozioni e gioia, per questo continueranno a essere acquistati.
Negli Usa gettonati non solo gli orologi di lusso, ma anche quelli dei segmenti più bassi studiati per la generazione più giovane che secondo gli esperti riconosce il grande prestigio, la trazione e il know-how che contraddistingue gli orologi svizzeri.
Se da un lato gli Stati Uniti tirano il mercato, dall’altro la Cina zoppica e ha ridotto la richiesta per quest’anno. Le esportazioni verso Pechino sono infatti diminuite del 13% a 2,4 miliardi di franchi tra gennaio e novembre, a causa delle misure anti Covid. Le esportazioni sono in flessione anche verso Hong Kong, del 10% a 1,8 miliardi. Con l’allentamento delle misure ora si spera in un nuovo aumento della domanda.
Cresce invece la domanda in Giappone, su del 19% a 1,6 miliardi, a Singapore del 26% a 1,5 miliardi. Anche l’Europa inizia a riprendersi dopo la crisi segnata dalla pandemia. Le esportazioni sono infatti aumentate di un quinto verso Gran Bretagna (+17,6%), Germania (+14,5%) e Italia (+20,2%).
Anche i mondiali di calcio in Qatar hanno aiutato le vendite. I dati mostrano un aumento del 112% a 36 milioni di franchi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tutti pazzi per il Moonswatch
Negli ultimi anni gli smartwatch hanno sfidato l’industria orologiera svizzera, ma i manufatti svizzeri hanno mostrato di essere ancora un simbolo intramontabile. È il caso del Moonswatch che ha portato le persone a stare in fila per ore e ore pur di accaparrarselo. Sono passati circa nove mesi dal suo lancio e ancora riesce a destare interesse, anche tra i più giovani. Le persone fanno ancora la fila davanti ai negozi Swatch di tutto il mondo per l’ambito e introvabile Moonswatch. Con la richiesta talmente elevata che la casa ha dovuto aumentarne la produzione.
E che dire dell’orologio Swatch creato in occasione del giubileo della Regina Elisabetta. La creatività svizzera passa anche per questo.
Come sarà il 2023?
Nel nuovo anno gli esperti parlano però di un assestamento della crescita nei beni del lusso e si ipotizza che la medesima sorte sia riservata agli orologi, soprattutto negli Stati Uniti. Tuttavia prevedono un aumento della richiesta degli orologi da bassa a media fascia e con l’allentamento delle misure anti Covid in Cina si prevede essere nuovamente di supporto a questo segmento dell’economia svizzera, la data spartiacque sarà il 22 gennaio, quando nello Stato di Pechino si festeggerà il capodanno e sarà inaugurato l’anno del coniglio.
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