Sul tema degli investimenti in criptovalute, esistono Paesi che offrono delle condizioni più favorevoli rispetto ad altri.
La maggior parte dei Paesi del mondo prevede imposte e tasse sui profitti generati dalle forme di investimento. Lo stesso accade per i ricavi derivanti dal trading di criptovalute. Trattandosi però di un mercato di recente espansione, la situazione è ancora in trasformazione e non tutti applicano le medesime regole. Tuttavia, è già possibile identificare luoghi in cui questa attività può essere svolta con condizioni fiscali più favorevoli rispetto ad altri.
Un mondo dinamico e poco regolamentato
L’esplosione negli ultimi anni del mercato delle criptovalute ha cominciato a rivoluzionare passo dopo passo le dinamiche dell’economia e degli investimenti in tutto il mondo. La rapida adozione di nuove valute virtuali ha causato più di qualche confusione in termini fiscali, con organizzazioni e istituzioni costrette a rivedere regole e tassazioni. Non è facile fare una fotografia su quali luoghi siano più o meno convenienti per l’economia crypto, visto che in molti Paesi, queste dinamiche sono ancora in fase di regolamentazione ed evoluzione.
Allo stesso tempo, ci sono dei contesti che possono essere considerati più vantaggiosi per gli investimenti criptovalutari, anche se lo scenario potrebbe mutare da un giorno all’altro.
La maggior parte degli Stati del mondo cerca di introdurre delle imposte sui profitti, sulla vendita e sul trading di criptovalute da parte di aziende e privati, anche se la natura di conservazione, anonimato e privacy che caratterizza la blockchain delle crypto non è affatto facile da inserire in un comune calcolo fiscale.
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La Germania in vetta alla lista
Un’inchiesta di The Cryptonomist, una rivista svizzera tra le più autorevoli in tema di criptovalute, ha cercato di analizzare le tassazioni sulle crypto tra i vari Paesi del mondo.
Secondo quanto riscontrato da numerose e minuziose analisi, il Paese più conveniente in termini di investimenti criptovalutari è la Germania. Qui le valute virtuali non sono totalmente esentasse per gli investitori, ma alcune regole fiscali permettono in certi casi di evitare il pagamento di imposte per i possessori di crypto.
La principale ragione per cui in Germania si verifica questo scenario favorevole è che lo Stato vede le criptovalute più come denaro privato piuttosto che come un bene di capitale. Per esempio, se si possiede una criptovaluta per un periodo superiore a un anno, il profitto generato da una successiva vendita non sarà tassato. In caso contrario invece, i profitti generati dalla vendita di crypto possedute per meno di un anno sono soggetti a tassazioni, a meno che si parli di ricavi inferiori a 600 euro.
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Italia e Svizzera le più favorevoli
Anche l’Italia è un altro Paese che garantisce una situazione favorevole per gli investitori in criptovalute. Spesso considerato uno stato oppressivo dal punto di vista fiscale, in questo caso particolare i profitti sulle crypto vengono tassati del 26% soltanto quando superano i 51mila euro. Questo accade poiché lo Stato italiano considera fiscalmente la criptovalute ugualmente a una valuta straniera, e sono quindi soggette alla stessa regolamentazione.
Anche la Svizzera rientra nella cerchia degli stati fertili per il trading di criptovalute. La Confederazione Elvetica è in realtà da tempo considerata un porto favorevole per questi investimenti, dato che città come Zugo, in Svizzera tedesca, e [Lugano, in Canton Ticino, stanno lavorando per diventare delle città “crypto-friendly”, dove Bitcoin e altre valute si stanno integrando nell’economia locale.
Portogallo e Singapore
Un altro Paese europeo favorevole alle crypto è il Portogallo dato che queste sono escluse completamente dalla tassazione relativa ai profitti derivanti dal trading.
Le due mete preferite dai criptoinvestitori al di fuori del vecchio continente sono invece Singapore e Dubai. In queste due località lo scenario favorevole è praticamente lo stesso: qui non solo non esiste alcuna imposta sui profitti da investimenti, ma le società che creano, emettono e gestiscono token sono già riconosciute e regolamentate favorevolmente dallo stato.
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