La guerra in Ucraina aumenta la paura verso la minaccia di un disastro nucleare. Sul web aumentano le ricerce connesse alle pastiglie allo io. Ecco perché
Il conflitto tra Russia e Ucraina preoccupa la popolazione svizzera e non solo. In questi giorni infatti, sono aumentate le ricerche sui principali motori di ricerca riguardanti le misure da adottare in caso di una guerra nucleare. A innescare l’allarme, la conquista della centrale di Zaporizhzhia in Ucraina da parte delle truppe di Vladimir Putin, avvenuta tramite bombardamenti “studiati ad hoc”, oltre ai combattimenti nei pressi di Chernobyl. Una situazione precaria e altamente instabile dato che tra i confini ucraini si contano 15 reattori nucleari, in 4 sedi diverse.
In crescita dunque le ricerche sulla rete di chi si interroga su cosa si possa fare in caso di incidente nucleare. In aumento anche l’interesse per i contatori Geiger e in modo particolare per le pastiglie di ioduro di potassio. Guardando ai dati di Google trends, infatti, emerge che negli ultimi giorni c’è stato un boom di ricerche verso questi prodotti, non solo in Svizzera. Ma cosa sono le pillole allo iodio? E perché stanno aumentando le richieste?
Perché le compresse di iodio sono usate in caso di radiazioni?
Nel disastro di Chernobyl queste compresse erano già state utilizzate. L’esplosione della centrale nucleare aveva provocato l’emissione di iodio-131, un elemento radioattivo che può accumularsi nella tiroide e causare tumori.
L’assunzione di compresse di ioduro di potassio, impediscono l’accumulo di questo elemento radioattivo o per lo meno lo limitano. Come agiscono? La tiroide è l’organo di stoccaggio dello ione iodio, utilizzato per sintetizzare gli ormoni tiroidei per regolare la crescita dell’organismo e il funzionamento del metabolismo. L’assunzione della pillola permette la saturazione della ghiandola tiroidea, prevenendo l’assorbimento dello iodio radioattivo disperso nell’aria.
Aumentano le richieste delle pillole allo iodio
Anche se gli esperti dicono che non c’è motivo di preoccuparsi, a seguito della pandemia le persone sono molto sensibili riguardo alla tutela della salute. E l’impennata di ricerche per le pillole di ioduro di sodio lo conferma. Il boom più significativo è stato registrato in Belgio, Grecia e Canada - dove già si fanno scorte – ma anche in Svizzera dove le pastiglie di iodio vengono distribuite alla popolazione entro 50 chilometri dalle centrali nucleari.
Cosa indica l’Ufficio federale di Sanità pubblica?
Nei giorni scorsi, le autorità hanno fatto presente che le compresse allo iodio sono impiegate in caso di un grave incidente in una centrale nucleare su suolo elvetico. La necessità per la popolazione di assunzione in seguito a un evento di questo tipo fuori dai confini di Stato dipenderebbe sia dal luogo dell’evento, che dalle condizioni del vento. E la Centrale d’allarme nazionale ordinerebbe l’immediata assunzione. Da Berna sottolineano poi che sarebbe utile attenersi alle indicazioni e di non prendere pastiglie allo iodio come misura preventiva. Le compresse sono efficaci solo se assunte al momento giusto, cioè non troppo presto o troppo tardi. Se prese troppo presto, la saturazione della tiroide potrebbe non andare a buon fine o essere parzialmente efficace, di conseguenza le pastiglie perderebbero la loro efficacia.
Cosa dicono gli esperti
Dalle informazioni ricevute, gli esperti in materia di tiroide ribadiscono che non esiste un’indicazione ad assumere integratori o compresse che contengano iodio. Vanno infatti presi solo in condizioni particolari: interventi chirurgici alla tiroide, in gravidanza o per patologie. Le compresse allo iodio vengono impiegate in caso di grave incidente in una centrale nucleare con fuoriuscita di iodio radioattivo perché impediscono alla tiroide di assorbire lo iodio radioattivo servendo così da prevenzione per il cancro alla tiroide. Al momento non siamo di fronte a questa situazione di emergenza e stando alle analisi di storici ed esperti in materia, nessuna forza politica intende arrivare a questa soluzione.
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