State tranquilli, sarà un buon inverno per il turismo svizzero. A patto che arrivi la neve

Redazione

03/11/2022

04/11/2022 - 16:49

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Con un totale di 16,5 milioni di pernottamenti (+13% rispetto al periodo precedente), si mancherà di poco il livello pre-crisi (2019).

State tranquilli, sarà un buon inverno per il turismo svizzero. A patto che arrivi la neve

Buone notizie per quel che riguarda il mercato turistico svizzero. Le ultime previsioni elaborate da BAK Economics per conto della Segreteria di Stato per l’Economia (SECO), non lasciano dubbi: la domanda di pernottamenti in Svizzera aumenterà sensibilmente nell’inverno 2022/23 (+1,9 milioni, +13%, rispetto all’anno precedente).

Inflazione e franco

Tutto ciò, nonostante l’alta inflazione e una valuta - il franco - sempre molto forte. Le ragioni principali di questo sviluppo positivo sono il recupero degli ospiti internazionali e il mantenimento di una domanda interna elevata.
Bene, ma con cautela, quindi. Fino all’estate 2023,gli effetti negativi della politica restrittiva di Covid-19 in Cina, l’assenza di ospiti russi e la situazione economica tesa rallenteranno l’ulteriore sviluppo. Di conseguenza, il livello di pernottamenti pre-crisi non sarà raggiunto di nuovo fino all’inverno 2023/24.

Estate 2022 da pre Covid

Il ritorno degli ospiti stranieri e la continua forte domanda interna, hanno permesso ai pernottamenti dell’estate 2022 di raggiungere i numeri del 2019.
L’abolizione delle restrizioni globali ai viaggi ha avuto un impatto positivo sul turismo svizzero nell’estate 2022, con un aumento di 3,6 milioni di pernottamenti. Rispetto al 2021, sia gli ospiti provenienti dai mercati a lunga distanza (+2,7 milioni di pernottamenti) che quelli provenienti dall’Europa (+1,9 milioni di pernottamenti) sono stati accolti in Svizzera in misura crescente.

Ospiti dagli States

Nei mercati a lunga percorrenza, i maggiori impulsi di crescita sono arrivati dagli Stati Uniti (+2,7 milioni di pernottamenti).
In Europa, gli alti costi e le incertezze del trasporto aereo internazionale hanno probabilmente avuto un effetto positivo sulla domanda. Nei mesi di giugno e agosto 2022, il numero di pernottamenti dai Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania ha addirittura superato in modo significativo il livello pre-crisi.
Dopo l’eccellente estate del 2021, si è dovuto accettare una riduzione di 1,1 milioni di pernottamenti (-8%) da parte degli ospiti provenienti dalla Svizzera, ma, nonostante ciò, l’estate 2022 ha registrato un’ottima domanda interna, che è stata comunque superiore di quasi un quinto a quella del 2019.

E ora veniamo all’inverno: le difficoltà

Nel prossimo inverno (2022/23), ci sono vari fattori che potrebbero rallentare la dinamica positiva della domanda turistica. L’aumento dei prezzi dell’energia innescato dalla guerra in Ucraina e l’inflazione associata e il rallentamento economico stanno pesando sul sentimento dei consumatori sia in Svizzera che all’estero.
Inoltre, il franco forte rende la Svizzera più costosa, soprattutto per gli ospiti della zona euro e del Regno Unito. Al contrario, gli ospiti svizzeri sono sempre più incentivati a trascorrere le loro vacanze all’estero. Quest’inverno non si prevede un aumento significativo dei pernottamenti da parte di ospiti cinesi o russi. Inoltre, le tariffe aeree elevate stanno mettendo a dura prova le spese di viaggio.

Le cose che funzionano

Nonostante il difficile contesto economico, si registrano forti effetti di ripresa della domanda turistica. Molte famiglie hanno aumentato i loro risparmi negli ultimi anni e quindi reagiscono in modo meno sensibile agli aumenti dei prezzi o ai contraccolpi economici nel breve periodo rispetto a prima della crisi. Inoltre, i viaggiatori possono presumere che, come negli anni precedenti, saranno attuate misure relativamente blande in caso di un’altra ondata di infezioni in Svizzera.

I numeri che ci aspettiamo

L’effetto dell’apprezzamento del franco svizzero sarà attenuato dal fatto che l’inflazione è significativamente più alta in molti Paesi europei che in Svizzera. I servizi turistici, come l’alloggio in hotel o i biglietti per lo sci, tendono a diventare più costosi rispetto alla Svizzera. Questo effetto dovrebbe quasi annullare l’impatto negativo dell’apprezzamento del franco svizzero. Con una crescita del 26% di 1,1 milioni di pernottamenti, la domanda europea nel prossimo inverno sarà solo leggermente inferiore al livello pre-crisi. Si prevede una riduzione della domanda interna solo del 2%. Nel complesso, il buon momento dell’estate sarà quindi leggermente rallentato nell’inverno 2022/23 dalle difficili circostanze, ma gli effetti positivi saranno chiaramente superiori. Con un totale di 16,5 milioni di pernottamenti (+13% rispetto al periodo precedente), si mancherà di poco il livello pre-crisi (2019).

Una tendenza in crescita

Secondo gli esperti di BAK Economics, i pernottamenti non torneranno ai livelli pre-crisi prima dell’inverno 2023/24.
L’aumento della domanda di turismo da parte degli svizzeri continuerà nei prossimi anni, anche se su scala ridotta. L’impulso verrà poi soprattutto dalla ripresa della domanda dei mercati a lunga percorrenza e dal graduale ritorno degli ospiti cinesi, che inizierà già alla fine dell’estate 2023.

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