L’azienda svizzera ha registrato crescite nell’utile, nel risultato d’esercizio e nel fatturato, in attesa delle imminenti sfide che il periodo di crisi metterà a confronto.
Nel primo semestre di quest’anno la Posta ha realizzato un utile di 259 milioni di franchi, con un aumento di 12 milioni di franchi rispetto ai primi sei mesi del 2021. L’utile operativo, pari a 294 milioni di franchi, è aumentato di 55 milioni di franchi rispetto all’anno precedente, mentre il fatturato si è assestato a 3.460 milioni di franchi, con un aumento di 104 milioni di franchi su base annua. La compagnia di servizi postali ha giudicato questo primo periodo dell’anno come «positivo», che potrà servire come base finanziaria solida per affrontare al meglio le sfide poste dalla crisi energetica.
«Il risultato semestrale corrisponde alle nostre aspettative, l’azienda è sulla strada giusta sul piano strategico così come su quello finanziario - afferma Alex Glanzmann, responsabile delle finanze della Posta -. Negli ultimi anni abbiamo gettato solide basi finanziarie che abbiamo ulteriormente rafforzato nel primo semestre di quest’anno».
Semestre positivo in un periodo difficile
Di certo, i numeri sono stati comunque influenzati dal contesto economico particolarmente difficile. Il forte aumento dell’inflazione, i prezzi record dell’energia, dei carburanti e delle materie prime, le potenziali riduzioni nell’approvvigionamento di beni di prima necessità, la situazione geopolitica tesa con la guerra in Ucraina e la scarsa fiducia dei consumatori sono tutti fattori che si sono comunque ripercosse sulle operazioni della Posta.
Frenata per il mercato dei pacchi
Il maggior contributo al risultato del gruppo nella prima metà dell’anno proviene dall’unità Servizi logistici. Questa ha generato un utile operativo di 229 milioni di franchi, 36 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Mentre i volumi delle lettere sono scesi del 2,8% a 893,5 milioni, i volumi dei pacchi sono diminuiti in modo più significativo nella prima metà del 2022. Negli ultimi sei mesi la Posta ha trattato 95,6 milioni di pacchi, il 5,1% in meno rispetto all’anno precedente. La tendenza ininterrotta verso la vendita al dettaglio online ha subito un rallentamento nei primi sei mesi di quest’anno. I motivi sono da ricercare nella scarsa fiducia dei consumatori e nella quasi totale abolizione delle misure contro il coronavirus, che ha parzialmente riportato le persone a fare i loro acquisti fuori casa. A lungo termine, tuttavia, la Posta prevede una crescita continua delle spedizioni, dato dagli attuali volumi di pacchi, superiori del 41% rispetto al primo semestre del 2018.
I contributi di PostFinance e AutoPostale
PostFinance ha contribuito in modo significativo al risultato intermedio positivo della Posta svizzera. Nel primo semestre del 2022, la banca ha beneficiato di maggiori entrate derivanti dalle commissioni patrimoniali dei clienti e dall’attività interbancaria. Ciò ha permesso a PostFinance di compensare il persistente calo dei ricavi derivanti dalle operazioni sul differenziale degli interessi. Al risultato positivo hanno contribuito anche le maggiori entrate derivanti dalle commissioni e dai servizi. Si ricorda che la Posta ha aumentato il tasso di riferimento il 17 giugno 2022 e secondo il servizio postale, a breve termine, l’aumento dei tassi di interesse da parte della BNS avrà un impatto negativo sui ricavi derivanti dalle commissioni patrimoniali dei clienti e dalle operazioni interbancarie. Pertanto, PostFinance prevede un calo significativo dei ricavi da operazioni su interessi per la seconda metà dell’anno. Sebbene la banca preveda un miglioramento a medio termine delle prospettive per l’attività tradizionale di differenziazione degli interessi, la ripresa sarà perlopiù graduale.
I servizi di mobilità hanno aumentato l’utile operativo di 5 milioni di franchi rispetto al primo semestre 2021. AutoPostale ha registrato un aumento del 20% dei passeggeri rispetto all’anno precedente, grazie all’ampliamento dell’offerta e alla ripresa della domanda.
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