L’evento dedicato al Giappone ha superato se stesso anche questa volta: radunate a Bellinzona oltre 12mila persona. Merito di colori, suoni, profumi di cui qui vi diamo solo un saggio..
Il Covid, alla fine, è rimasto solo un’ombra; lo spettro di una paura che nulla ha potuto contro la voglia di stare insieme: in nome del Giappone. Anzi, forse ha aiutato pure a trasformare l’evento che aspirava a raccogliere a Bellinzona almeno diecimila appassionati, tanti almeno quanti l’ultima edizione prima della pandemia, in qualcosa che ha superato se stesso. Le frontiere che ancora restano chiuse ai visitatori, per ragioni di sicurezza legate alla possibilità di contagio, hanno aiutato a portare in Ticino tutti coloro nei quali il desiderio di recarsi a Tokyo oppure Osaka è cresciuto esponenziale e forte senza possibilità di essere esaudito. Niente Giappone là? Eccolo qua, trasferitosi per un paio di giorni attraverso ospiti illustri, spettacoli e musica tipica, videogiochi e cosplayer traversiti da personaggi dei cartoni, kimono, bonsai, cucina tradizionale e ben altro che turistica. Risultato? Al bando il Covid e i suoi timori. A Bellinzona sono arrivati altre 12mila innamorati della cultura nipponica, ben il 20% in più rispetto al 2019.
L’Espocentro non basta più
Due anni di stop forzato, il terrore di non farcela più, soprattutto dopo tanti soldi ed energia spesi invano nel 2020 per un’edizione che era pronta a dedicarsi al suo numeroso pubblico quando tutto, invece, dovette essere annullato per ragioni sanitarie. Però eccolo, due anni dopo, il Japan Matsuri che ritorna e in grande. Non mentono i numeri, i biglietti staccati, i dorayaki venduti, i giocatori che si sono sfidati ai videogiochi e i travestimenti che hanno colorato le strade della città. Troppo piccolo, sembra frase fatta ma è solo verità, l’Espocentro per ospitarli tutti: se n’erano già accorti gli organizzatori, un manipolo di giovani di buona volontà che, aiutati gratuitamente nella gestione dell’evento da tantissimi sostenitori, avevano deciso di allargare spazi e offerta. Audacia ripagata.
L’evento giapponese più importante in Svizzera
Et voilà dunque, il Giappone in miniatura su uno spazio espositivo sempre più grande: una manifestazione giapponese che, cominciata nel 2012, si è guadagnata anno dopo anno il titolo di evento dedicato più importante della Svizzera. Dubbi? Li dissipano gli ospiti d’onore: quest’anno, a inagugurare l’evento è arrivato addirittura l’ambasciatore Kojiro Shiraishi, felicemente colpito dall’amore dei ticinesi verso il Sol Levante. Ma, non ce ne voglia, a richiamare 12mila visitatori non è stato lui. Sono stati i maestri Yokota e Kagawa, per esempio, i creatori di Sailor Moon per intenderci, che hanno prima realizzato disegni in esclusiva per il Japan Matsuri, poi sono venuti ad autografarli personalmente. Oltre 300 firme, consegnate nelle mani di chi non stava nella pelle.
Cibo, Nintendo, Cosplay... aspettando i 10 anni
E il cibo? Un trionfo, che però in fondo era quasi previsto. Per questo l’area street food era stata ampliata: per rispondere a gusti e richieste sempre più orientate verso il differente. Non merita presentazioni poi Nintendo, che ha ospitato proprio tutti, grandi e piccoli, nella sua area games dove ci si passava il testimone con fatica: troppa la voglia di continuare all’infinito. Altro lo vedete nelle immagini, aspettando il 2023. Sarà la decima edizione, in serbo una rosa di sorprese che non si possono però ancora dire. Scaramanzia.
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