Il gruppo, attivo nella produzione di armi anche in Svizzera, prevede nell’anno in corso di aumentare le vendite fino al 20%.
Utile netto da 61 milioni di euro per il gruppo di armamenti Rheinmetall. Tuttavia la società, attiva anche in Svizzera, nel primo trimestre dell’anno non è riuscita ad aumentare le vendite con ricavi fermi a 1,3 miliardi di euro, leggermente al di sotto dell’anno precedente. Per quanto riguarda il risultato operativo è cresciuto di 8 milioni di euro, portandolo a un totale di 92 milioni di euro. In aumentato anche il portafoglio ordini, soprattutto nella divisione artiglieria e munizioni, con richieste cresciute di ben 5 volte a 1,1 miliardi di euro. Le munizioni sono state ordinate in modo particolare dall’Ungheria, per diverse centinaia di milioni di euro.
Prevista ulteriore crescita
Nell’anno in corso il ceo Armin Papperger sostiene che le vendite aumenteranno ancora dal 15 al 20%, qualora la Germania fornisca un pacchetto di investimenti di 100 miliardi di euro per acquisto armi e altri armamenti per la Bundeswehr ovvero la difesa federale.
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Guerra in Ucraina e fornitura di armamenti
Con l’attacco dell’Ucraina da parte della Russia, Rheinmetall ha dato immediata disponibilità di materiale bellico come carri armati, camion e munizioni. Inoltre, la continua minaccia da parte di Mosca porterà diversi Paesi ad aumentare gli ordini di armi alla Rheinmetall. Il gruppo si sente chiamato in causa nella guerra in Ucraina e intende consegnare navi corazzate Marder e carri armati Leopard.
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