Non è ancora chiaro se tali aumenti si ripercuoteranno o meno sui costi di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico.
Siccità estiva, chiusura di impianti nucleari in Francia e guerra in Ucraina hanno generato un rincaro massiccio dei costi dell’energia, che interessa anche le Ferrovie federali svizzere (Ffs). L’Ufficio federale dei trasporti (Uft) prevede dunque che per il 2023, e presumibilmente per gli anni successivi, i costi aumenteranno. Dal primo gennaio 2023, l’Uft intende portare il prezzo della corrente ferroviaria (a partire dalle sottocentrali) dagli attuali 10,5 a 13,5 centesimi per chilowattora, al fine di adempiere la disposizione legale in materia di copertura dei costi della corrente di trazione. Ffs Energia prevede a fine 2022, un disavanzo di 180 milioni di franchi.
Aumento da 70 milioni di franchi
Complessivamente l’Uft prevede un aumento a circa 70 milioni di franchi l’anno, con conseguenze differenziate in base ai settori di trasporto: nel traffico a lunga distanza sarà applicato totalmente (3 centesimi), nel trasporto regionale e merci parzialmente (1 centesimo). Sul prezzo di traccia, a seconda del tipo di trasporto, si stima un aumento tra il 2 e il 3%. Significa che per un treno i costi totali aumenteranno di circa un quarto.
Rincari da tenere sotto controllo
L’Uft appoggia l’intenzione delle Ffs di velocizzare il rinnovo e l’ampliamento della produzione nazionale di energia ferroviaria. L’attuazione di progetti di questo tipo è di loro responsabilità; secondo la vigente normativa il finanziamento deve essere garantito mediante crediti commerciali. I costi successivi degli investimenti saranno considerati nel calcolo futuro dei prezzi della corrente di trazione. L’anno prossimo l’Uft deciderà di ulteriori adeguamenti da attuare a fine 2023, in funzione dell’evoluzione dei prezzi dell’energia. Se questi ultimi permarranno ai livelli attuali, occorrerà valutare per il 2024 su quali settori di trasporto nel traffico ferroviario far ricadere gli alti prezzi della corrente di trazione. Per il 2025 sarà elaborato congiuntamente un nuovo modello commerciale per l’approvvigionamento di corrente di trazione.
Aumenti per i viaggiatori?
Se da un lato le Ffs ce l’hanno fatta e hanno raggiunto il loro intento nel vendere l’energia a un costo più elevato, dall’altro non è chiaro se i costi per i passeggeri siano a rischio aumenti. Il Consiglio federale continua a negare che questo possa succedere, anche perché con un eventuale aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti, gli utenti potrebbero essere indotti ancora a scegliere l’auto.
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