Richieste diminuite dal settore della ristorazione e dai mercati europei. A cui si aggiunge l’euro debole.
Sono 92 milioni di litri venduti di bibite, per un fatturato da 118 milioni di franchi e una flessione del 5,6% rispetto al 2020: sono i numeri con cui Rivella chiude il bilancio 2021. Una decrescita che va ad aggiungersi al calo del 10,8% di due anni fa. Le motivazioni sono ancora una volta da ricondurre alla pandemia e alle restrizioni che ha portato con sé, con conseguente flessione delle vendite soprattutto nell’ambito della ristorazione e nel mercato estero.
Focuswater traina le vendite
In verde i dati di vendita del prodotto "Focuswater", la cui richiesta risulta essere in continuo aumento. L’anno scorso, il marchio rilevato da Rivella Group nel 2019, si è infatti piazzato al primo posto nelle acque vitaminizzate svizzere.
«L’aver rilevato quella che allora era solo una start-up si è dimostrato molto vantaggioso per entrambe le parti», ha dichiarato Erland Brügger, amministratore delegato di Rivella Group, tramite una nota rilasciata dall’azienda. «Con la sua organizzazione, Rivella ha saputo infondere a questo marchio ancora giovane la forza necessaria per crescere e l’azienda può ora contare su un’offerta più diversificata». A oggi l’assortimento “Focuswater” comprende sei gusti.
La pandemia ha cambiato le abitudini
Rivella dimostra di essere oggigiorno una bevanda consumata soprattutto fuori casa, al ristorante o agli eventi. «I clienti della ristorazione – ha detto poi Brügger – hanno risentito pesantemente delle misure anti-Covid. E la temporanea eliminazione dei nostri prodotti dall’assortimento hanno contribuito a rendere un anno difficile per le finanze dell’azienda». Giro d’affari diminuito anche fuori dai confini elvetici. In deficit il mercato europeo, soprattutto dei Paesi Bassi, con cause da ricondurre anche all’euro debole.
Ridurre lo zucchero
I trend di consumo sono in continua mutazione. Rivella Group si prepara dunque a produrre sempre più prodotti leggeri e dolcificati in maniera naturale. Le vendite hanno dato ragione con il successo di Rivella Refresh, una novità lanciata sul mercato con il 47% di zuccheri in meno. Ecco dunque che il gruppo “si impegnerà anche in futuro a ridurre costantemente il tenore di zuccheri mediamente presente nel proprio assortimento di bibite”.
Miglior datrice di lavoro
Il 2021 ha portato con sé anche un premio. Rivella ha ricevuto il titolo di miglior datrice di lavoro nella primavera dello scorso anno. La Handelszeitung e Le Temps, in collaborazione con l’istituto di ricerca di mercato Statista, hanno analizzato oltre 200’000 valutazioni. La cultura imprenditoriale dell’azienda e il forte attaccamento emotivo da parte del personale, ha fatto sì che Rivella portasse a casa il primo posto «Ciò rappresenta una solida base su cui fare affidamento, anche in tempi burrascosi», ha commentato l’amministratore delegato.
Quando è stata fondata Rivella?
Nel 2022 Rivella Group spegne 70 candeline. Era infatti nel 1952 che Robert Barth inizio a produrre, a partire dal siero di latte bovino, la bevanda così come è conosciuta oggi. Il suo nome “Rivella” lo si deve alla località del Canton Ticino Riva San Vitale, nome incrociato con il termine “rivelazione” originariamente proposto dal suo ideatore.
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