Il salvataggio di Credit Suisse in discussione alle Camere federali. Ferrara, Asib: «Congelate i licenziamenti»

Chiara De Carli

11 Aprile 2023 - 13:04

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Nero su bianco, la direttrice dell’Asib ha chiesto ai parlamentari di non abbandonare i dipendenti delle due banche.

Il salvataggio di Credit Suisse in discussione alle Camere federali. Ferrara, Asib: «Congelate i licenziamenti»

Nel giorno in cui alle Camere federali ha preso il via la sessione straordinaria sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib) ha inviato una lettera aperta al Parlamento. Nella missiva, la richiesta di congelare da ambe le parti qualsiasi taglio di posto di lavoro pianificato. derivante dalla fusione di emergenza.
«Vi chiediamo di sostenere la nostra richiesta di congelamento dei licenziamenti fino alla fine del 2023». Nero su bianco, Natalia Ferrara direttrice di Asib ha chiedo ai parlamentari di non lasciare soli tutti quei lavoratori e lavoratrici colpiti dal crollo di Credit Suisse e di fermare qualsiasi perdita fino alla fine dell’anno. «I politici non devono sottrarsi alla responsabilità».
«Nelle ultime tre settimane - prosegue nella lettera - molti dei circa 17 mila dipendenti di Credit Suisse e dei 22 mila dipendenti di Ubs hanno guardato al proprio futuro con incertezza».
Tra il 16 e 19 marzo scorsi, il Consiglio federale ha messo in atto dei provvedimenti per scongiurare il fallimento di Credit Suisse, banca considerata di rilevanza sistemica e acquisita da Ubs per 3 miliardi di franchi. Le misure governative hanno previsto un prestito massimo di 100 miliardi di franchi da parte della Bns e altri 9 miliardi da parte della Confederazione. Le Camere federali in questi giorni dovranno proprio discutere di questi crediti urgenti.

Dipendenti, vittime dei pasticci dei manager

Credit Suisse e Ubs contano rispettivamente 45 mila e 74 mila persone impiegate a livello globale. Ferrara rimprovera la politica: «Nel dibattito pubblico sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, si parla molto di numeri, denaro, regolamentazione, ‘troppo grandi per fallire’ o bonus». «Ma i dipendenti interessati rimangono solo una nota a margine». Una situazione grave che «deve cambiare».
Sergio Ermotti, l’amministratore delegato di Ubs entrato in carica solo pochi giorni ha già messo le mani avanti dicendo che ci saranno «cambiamenti e decisioni difficili» da prendere. Secondo il Tages-Anzeiger il mostro bancario potrebbe presto tagliare tra il 20 e il 30% della sua forza lavoro. Solamente in Svizzera i posti a rischio sarebbero 11 mila, Bak Economics prevede un taglio tra i 9’500 e i 12’000 posti di lavoro.
Tra gli aspetti tecnici e finanziari di CS, Ferrari invita quindi i parlamentari a non dimenticare delle vere vittime della questione: le persone.

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