Le alte temperature di questo inverno non danneggiano la stagione sciistica nei Grigioni italiani. A differenza del Ticino, qui gli impianti continuano ad accogliere normalmente gli sciatori.
La stagione sciistica procede a fatica in Ticino, mentre va a gonfie vele nei Grigioni italiani. In seguito alle alte temperature e alla pioggia, i comprensori sciistici nel nostro cantone sono stati messi a dura prova, costretti in certi casi a prendere decisioni drastiche. Nessun disagio invece sulla sponda italofona dei Grigioni, dove gli sciatori continuano a essere accolti regolarmente.
Un inverno che sa di autunno
In questo inizio di inverno, il clima insolitamente caldo sta danneggiando il settore sciistico ticinese. Non è bastata l’abbondante nevicata di inizio dicembre, dato che le successive temperature elevate e le precipitazioni piovose hanno reso le piste inagibili in molte località ad alta quota.
L’ultimo mese del 2022 si è aperto con un’ondata di gelo che aveva fatto ben sperare gli appassionati di sci, ma il clima è rapidamente tornato sulle medie autunnali. Le festività natalizie sono state caratterizzate da temperature sopra lo zero, e da un sole splendente che ha contribuito a sciogliere la neve sulle piste.
In ginocchio lo sci in Ticino
Un colpo durissimo per gli impianti di risalita in Ticino. Alcuni stanno tenendo duro, altri invece sono stati costretti a limitare il servizio, se non addirittura a dover chiudere i battenti.
L’unico comprensorio ancora in attività regolare nel nostro Cantone è quello di Airolo-Pesciüm, dove solo alcuni impianti rimangono chiusi, ma la maggior parte del servizio rimane garantita.
Più critica la situazione che riguarda il comprensorio di Bosco/Gurin: la località in Vallemaggia ha infatti annunciato che dal 26 fino ad almeno l’Epifania le piste da sci rimarranno inaccessibili (aperta la slittovia), sperando in un miglioramento della meteo.
Situazione simile per lo sci a Nara, dove anche qui tutte le zone riservate allo sci alpino sono state momentaneamente chiuse, lasciando accessibile solo la pista per slitte.
Restano aperti gli impianti dei Grigioni italiani
Ben diversa la situazione sulle alte quote dei Grigioni italiani, dove i principali impianti di risalita rimangono perfettamente funzionanti.
Anche in queste zone non è stato facile l’avvio della stagione: così come in Ticino, le aperture degli impianti sono slittate inizialmente più avanti del previsto, non riuscendo garantire l’accesso alle piste prima del 17 dicembre.
A dare una grande mano sono state le prime precipitazioni nevose della stagione, durate tra sabato 3 e lunedì 5 dicembre, che hanno coperto molte zone della Svizzera italiana al di sopra degli 800 metri di altitudine. Tra queste ci sono state il Moesano, la Valle Calanca e la Val Mesolcina, dove sopra i 1.400 metri è stata rilevata una coltre bianca di spessore superiore ai 20 centimetri. A San Bernardino, una delle località sciistiche più grandi e apprezzate della zona, il manto nevoso superava i 30 centimetri. La neve aveva abbondantemente colpito anche il Ticino, ma le temperature tipicamente più basse in queste regioni hanno probabilmente contribuito a una migliore conservazione del manto nevoso sulle piste.
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Un porto sicuro per gli sciatori ticinesi
«La stagione è cominciata con un leggero ritardo, ma questo non ci ha impedito di proseguire senza ulteriori intoppi» ha commentato l’Ente Turistico Regionale del Moesano (ETRM), che si occupa della gestione, delle informazioni e della promozione dei comprensori sciistici della regione. Tutti e quattro gli impianti di risalita riservati allo sci alpino sono infatti aperti nel comprensorio di Pian Cales, a San Bernardino. Ancora nessuna apertura invece per gli impianti di Rossa, nella Valle Calanca.
Questa stagione rappresenta per lo sci un’opportunità di ripresa, dopo una serie di annate fortemente limitate dalla pandemia. Mentre in Ticino le temperature si sono rivelate un nuovo nemico per il settore, i Grigioni italiani stanno invece finalmente beneficiando della fine delle restrizioni: «La presenza è addirittura aumentata in paragone alle ultime annate, la gente non si è fatta troppi pensieri per il caldo eccessivo, anzi apprezza poter venire a sciare senza doversi coprire troppo».
I comprensori gestiti dall’ETRM si confermano ancora una volta un porto sicuro per gli sciatori ticinesi, essendo facilmente raggiungibili dalle nostre regioni: «La nostra clientela è solitamente di maggioranza ticinese, e anche quest’anno si è confermata come tale. C’è sempre una buona affluenza proveniente dal Canton Ticino».
Infine, l’ente conferma che la stagione sciistica dovrebbe procedere senza intoppi, dichiarando di non nutrire timori nei confronti di questa meteo imprevedibile: «Per ora non abbiamo preoccupazioni per lil clima caldo e per le scarse precipitazioni. Speriamo solo che le temperature rimangano abbastanza basse, almeno durante la notte, in modo da garantire un innevamento fino alla prossima nevicata naturale».
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