Nonostante la vaccinazione sia stata aperta anche alle fasce di età più giovani calano le prenotazioni. Sono circa 1 milione le dosi in attesa di essere inoculate.
Sono circa un milione le dosi di vaccino anti-Covid in attesa di essere inculate, ma le prenotazioni calano e le autorità sanitarie sono preoccupate per la campagna vaccinale in Svizzera. Cosa sta succedendo?
Tra i possibili scenari individuati dal Consiglio Federale nella scorsa seduta il secondo scenario è quello che si fa sempre più strada anche grazie al calo del numero di prenotazioni al vaccino. Stiamo assistendo proprio a un rallentamento nella campagna di vaccinazione in questo ultimo periodo.
Nonostante l’apertura del vaccino anche alle fasce più giovani della popolazione, tra i 20 e i 50 anni, l’interesse e l’attenzione degli svizzeri nei confronti del vaccino e dell’immunizzazione sono sensibilmente calati.
Poco più del 50% della popolazione si è vaccinato
Al momento poco più del 50% degli abitanti ha aderito alla campagna di vaccinazione. Per la precisione sono 3,1 milioni le persone al momento completamente vaccinate, mentre altri 1,3 milioni hanno ricevuto la prima dose e sono in attesa del richiamo. Quindi in totale sono 4,4 milioni le persone che hanno aderito, sino a ora alla campagna di vaccinazione in Svizzera.
Siamo ben lontani dai numeri sperati e ipotizzati dal Consiglio Federale per continuare la strategia a tre fasi. Infatti la terza e ultima fase, quella della Normalizzazione, prevede che la maggior parte della popolazione abbia avuto accesso alla vaccinazione anti-Covid. In questo modo le restrizioni ancora in vigore non sarebbero più necessarie e anche gli ultimi provvedimenti sarebbero abrogati.
L’obiettivo atteso era quello di raggiungere entro l’autunno la copertura del 75-80% della popolazione per evitare una nuova ondata di contagi e nuove restrizioni. Solamente pochi giorni fa nella seduta del Consiglio Federale si era sviluppato un rapporto che racchiude i diversi scenari per l’autunno e l’inverno e le strategie da adottare nei prossimi mesi.
Diventa sempre più plausibile il secondo scenario
Lo scenario più plausibile è il secondo: il numero dei nuovi casi riprende a crescere al più tardi in autunno-inverno per diverse variabili tra cui un grande numero di persone non vaccinate, la revoca dei provvedimenti, il cambio di stagione o ancora la comparsa di nuove varianti. La pressione sul sistema sanitario è alta e quindi è necessario mantenere o introdurre nuovamente determinati provvedimenti come l’obbligo della mascherina e il distanziamento. Possono rendersi necessarie vaccinazioni di richiamo.
Intanto la Svizzera è ancora fuori dal Green Pass europeo, attivato il 1° luglio ed è in attesa di una risposta da Bruxelles.
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