In attesa di conoscere maggiori informazioni nella trimestrale del 31 agosto, Ubs prosegue con i tagli nell’Investment banking.
I tagli all’investment banking del Credit Suisse sono ufficialmente iniziati. Stando a quando scritto dalla Reuters, circa l’80% del personale del citato settore con sede a Hong Kong, sede con il numero più elevato di banchieri attivi nel settore in Asia, sarà licenziato a partire da questa settimana.
Del team, di cui fanno parte complessivamente 100 persone, se ne salveranno solamente 20, hanno detto le fonti alla Reuters.
Anche a New York, Ubs ha iniziato a mettere mano in questa parte della banca. In più, ha anche deciso di chiudere l’ufficio del Credit Suisse a Houston, ha fatto sapere una fonte informata sui fatti all’agenzia di stampa.
Trattenuti solo i veri talenti
Lo scorso giungo, sempre la Reuters, aveva informato che in Asia Ubs stava cercando di trattenere oltre 100 banchieri d’investimento di Credit Suisse, “per rafforzare i talenti nei mercati in cui quest’ultimo ha una presenza più forte”.
I mercati regionali di investimento asiatici comprendono Cina, Singapore, Australia, Corea del Sud, Tailandia e India.
A Hong Kong, Credit Suisse sarà ridotta praticamente a pezzi. Stando alla fuga di notizie, infatti, saranno mantenuti quasi esclusivamente i team appartenenti al settore di fusioni e acquisizoni (M&A). Il cui responsabile per Asia-Pacifico dal 2021 è Christian Deiss, che sta collaborando con Ubs in questo periodo di transizione.
Nessuna risposta da Ubs
Credit Suisse, Ubs e Christian Deiss contattati dalla Reuters hanno rifiutato di commentare.
Attese notizie con la trimestrale
Intanto a fine agosto, Ubs svelerà il suo bilancio trimestralee gli operatori di mercato sperano di poter apprendere maggiori dettagli relativi all’integrazione tra le due banche. Le stime degli analisti ritengono che si assisteranno a tagli per circa un terzo della forza lavoro globale del gruppo.
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